Roma, Mancini svela il segreto del labiale dopo il gol di Dybala

Un terzetto che rappresenta l'architrave su cui costuire tutta la squadra. Smalling, Ibanez e Mancini sono i tre numi tutelari della Roma che ha sbancato San Siro. E Gianluca Mancini ha disputato l'ennesima grande prestazione.

"Dopo la partita persa con l'Atalanta avevamo la consapevolezza di aver fatto la miglior partita della stagione, ma il calcio è così. Siamo venuti qui consapevoli di giocarcela, sapevamo di essere più forti, l'abbiamo dimostrato in campo stando compatti e uniti, soffrendo perché qui si soffre contro l'Inter, Così facendo si portano a casa i risultati".

E Mancini rivela anche il segreto del labiale rivolto ai compagni dopo il gol di Dybala: 

"In campo a volte si sente questa consapevolezza, che ci dev'esse tutte le domeniche: non c'è sempre, ma oggi la sentivamo, dopo il gol di Paulo gli ho detto che siamo più forti, ma tutti lo pensavano, ce lo siamo ripetuti tante volte, e la Roma è stata più forte. La partita non l'avevamo preparata come i primi 10-15 minuti, non siamo andati subito a prenderli alti, è un nostro limite. Ma il mister l'aveva preparata nell'attaccarli alti e lasciare solo Acerbi libero di impostare. Anche con l'Atalanta abbiamo iniziato a pressarli alti solo dopo il gol, ma non dipende dal mister, siamo noi calciatori che andiamo in campo e dobbiamo migliroare sotto quell'aspetto andando ad aggredire le squadre. Infatti l'Inter quando ci ha schiacciato ha creato problemi perché hanno grandi giocatori".

La formazione iniziale senza un attaccante centrale ha sorpreso anche i giocatori?

"Abbiamo lavorato con le Nazionali, non sempre insieme. Solo venerdì siamo stati insieme, ma il Mister lo aveva mascherato anche a noi, ce l'ha detto prima di andare allo stadio. Abbiamo quattro attaccanti fortissimi, Tammy quando è entrato ha dato una grandissima mano: quando vuoi raggiungere certi obiettivi devi avere una rosa di giocatori forti, pronti a dare sempre il massimo. Quindi complimenti a tutta la squadra".

E le palle ferme stanno diventando un fattore, per la Roma.

"Come tutte le cose, le proviamo in settimana. Due cose fondamentali sono chi le calcia e chi va a saltare. Siamo tutti molti alti, anche Tammy, Cristante, Zaniolo, quindi è difficile orenderci quando andiamo a saltare, ma d'altronde anche per noi lo era con l'Inter, che pure sono forti. Certo, perdere una partita per un gol su palla inattiva fa sempre un po' rosicare".