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Napoli e De Laurentiis: Ecco dove hanno vinto e dove hanno perso

08/03/2017 16:21

Napoli e De Laurentiis: Ecco dove hanno vinto e dove hanno perso |  Sport e Vai

NAPOLI DE LAURENTIIS

Tre settimane in altalena, dal Real al Real, in cui Napoli e il Napoli hanno visto, detto e vissuto di tutto: emozioni, scivolate mediatiche, attacchi e risposte, vittorie e sconfitte. L'uscita dalla Champions League per mano del Madrid (e per testa di Ramos) è l'occasione per ricapitolare venti giorni di follie e imprese, di cose belle e brutte di cui società e città dovrebbero far tesoro. Per evitare di commettere errori simili in futuro e per tenersi strette le basi solide su cui ripartire in vista degli obiettivi rimasti, ovvero il secondo posto (che vale la Champions diretta) e la finale di coppa Italia che è ancora alla portata dopo l'1-3 con la Juventus dell'andata a Torino. Si parte e si finisce con De Laurentiis. Dalle parole del presidente nel post-Madrid era iniziato il periodo choc e con le parole sue di ieri sera potrebbe essersi chiuso un cerchio se tutto dovesse tornare a una logica di normalità che in questo momento non c'è ancora.

NAPOLI DE LAURENTIIS SARRI –L'attacco violento a Sarri dopo la sconfitta dell'andata (che invano ieri De Laurentiis ha voluto ridimensionare ipotizzando travisazioni impossibili visto che c'è un filmato inequivocabile della sua intervista a Premium) ha dato il via a pioggia a una serie di equivoci e problemi. Immediatamente dopo aver buttato la pietra, il patron ha nascosto la mano imponendo a tutti il silenzio stampa. Il Napoli va in campo con l'Atalanta e perde tra la delusione generale. Ma non c'è tempo per troppe analisi perchè si rigioca subito, a Torino con la Juve in coppa Italia. Finisce ancora peggio perchè alla sconfitta sul campo (3-1 con due rigori contestati fischiati alla Juve e uno dubbio non dato al Napoli) si aggiungono la polemica con arbitri e Rai, il tweet velenoso del club che invita a togliere l'audio alle telecronache, i tentativi goffi di spiegare l'aggettivo usato dal ds Giuntoli ("arbitraggio vergognoso") e una pantomima infinita che si trascina ancora. Sì perchè due giornali, Tuttosport e Libero, ironizzano sui "piagnistei napoletani" e rinfocolano la polemica. Odio s'aggiunge all'odio e il clima velenoso rischia di inquinare la già delicatissima trasferta all'Olimpico di Roma. Ci pensano Mertens con una doppietta e Reina con un miracolo a restituire parzialmente serenità col successo salva-stagione anche se l'esultanza del belga – che simula la pipì sulla bandierina sotto la curva Sud dei tifosi giallorossi – rischia di gettare benzina sul fuoco di una rivalità già fin troppo esecrabile e pericolosa. Sfuma in sottofondo il successo sulla Roma perchè alle porte c'è già Napoli-Real Madrid che per due giorni paralizza la città. Tv private e non organizzano maratone di programmi con collegamenti da tutta la città e dai ritiri delle squadre. L'Uefa non prevede silenzio stampa, così il Napoli torna a parlare. Se Hamsik mantiene il basso profilo è da Sarri che arrivano i primi veleni ma sono rivolti in casa propria. Ironizza sull'incontro col presidente, lo prende platealmente in giro con sarcasmo osservando che si è parlato solo di cinema e ne prende le distanze di fatto dopo le critiche che aveva dovuto ingoiare senza aver possibilità di replica.

NAPOLI DE LAURENTIIS REAL - E mentre Napoli per 48 ore vive in una dimensione parallela sperando nella remuntada al Real (tifosi che si appostano sotto l'albergo delle merengues provando a disturbarne il sonno, negozi che chiudono o non aprono affatto il giorno della partita, traffico in tilt sin dalle prime ore del pomeriggio) ecco che le ore dell'attesa scandiscono il sogno dell'impresa, tra amarcord della sfida dell'87 e polemiche interne tra "tifosi veri" (che seguono il Napoli sempre) e "tifosi occasionali" (che si vedono solo nelle partite di cartello). Arriva il giorno della partita e finisce come si sa: poco meno di un'ora fantastica, poi la sconfitta che porta tutti sulla terra. I titoli "usciti a testa alta" si sprecano ma De Laurentiis ne regala altri, accusando la stampa del nord di remare contro, rimestolando cori razzisti ed ergendosi a paladino del Sud oltre a rimangiarsi le critiche a Sarri ed elogiandone il lavoro. Cosa che – a onor del vero – fa e rinnega (sia pure in maniera sottile) da tanto tempo. Altre palate di odio e polemiche in arrivo, dunque, oggi e nei prossimi giorni. Dove ha vinto dunque il Napoli e dove ha perso? Ha vinto nella passione del tifo, ha vinto negli applausi alla squadra nonostante la sconfitta, ha vinto battendo la Roma e dimostrando di potersela giocare alla pari per il secondo posto, ha vinto nel tenere testa al Real per metà partita. Ha perso nella comunicazione di queste settimane, ha perso nelle polemiche intestine e nello scaricare all'esterno problemi interni (vale per il presidente come per l'allenatore), ha perso sul campo in Champions (6-2 tra andata e ritorno) ma sa di poter crescere ancora. Ha perso in qualche scelta di formazione in alcune partite importanti, ma sa di avere giocatori importanti che prima non giocavano mai (Rog su tutti) e magari scoprirà di averne anche altri (da Giaccherini a Maggio) che potrebbero essere utilizzati di più. Quello che è sicuro è che bisogna uscire da complottismo, provincialismo e vittimismo. Perchè è lì che il Napoli e Napoli devono vincere la partita più importante.

Fabrizio Piccolo


 


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