Napoli contro tutti: Rai, arbitri e Juve in una notte di delirio totale

NAPOLI ARBITRI JUVE –

La cronaca di una notte di delirio totale sarebbe dovuta essere quella di una partita attesissima come Juventus-Napoli, andata delle semifinali di coppa Italia e che è diventata la notte dei veleni, dei tweet polemici, delle ripicche e del provincialismo. Il Napoli ha messo sotto accusa tutti: Rai, arbitri, Juventus, telecronisti e regia televisiva dopo il 3-1 rocambolesco per i bianconeri dove a decidere la gara sono stati sì i due rigori concessi alla squadra di Allegri e quello non dato per la morsa in area su Albiol ma anche le amnesie difensive della squadra di Sarri, incapace di trovare contromosse al cambio in corsa di Allegri che nella ripresa ha rivoluzionato la gara inserendo Cuadrado e modificando il modulo, e ai numeri impietosi che parlano di un Napoli incapace di tirare in porta nel secondo tempo. Il paradosso è che per spiegare cosa sia successo durante e dopo Juventus-Napoli bisognava essere davanti a una tv e con un iphone a portata di mano e non allo stadio. L'ultimo paradosso di una notte di follia che ha coinvolto non solo la tv di stato ma anche le tv locali nel post-partita.

NAPOLI ARBITRI JUVE RAI– La verità è che la regia – che non era della Rai ma era affidata al broadcaster della Lega, Infront - non ha reso un bel servizio evitando replay accurati e disponendo di poche telecamere per far rivedere le azioni contestate, così come tutti gli episodi contestati possono essere letti indifferentemente in una maniera o nell'altra perchè il fallo di Koulibaly su Dybala in occasione del primo rigore ci può stare o no, quello precedente (non fischiato) di Strinic sempre sulla Joya ci può stare o no, quello su Albiol è dubbio mentre l'interpretazione sull'uscita di Reina ai danni di Cuadrado è per tutti i moviolisti da rigore. Sul campo la Juve è uscita benissimo dallo choc del gol iniziale di Callejon, ha rivoltato la gara come un calzino con l'ingresso del colombiano e il passaggio dal 3-4-3 al 4-2-3-1 lasciando agli azzurri solo uno sterile quanto lento possesso palla (complice anche un calo fisico che sta diventando una costante), fuori è successo l'inferno. Ad innescare la miccia un tweet dall'account ufficiale del Napoli che invita a non sentire l'audio nelle partite della Rai, in chiara polemica con i giudizi di telecronista e seconda voce (l'ex Lazio Rambaudi) ma il peggio deve ancora arrivare. E' sugli schermi di Raisport nel post-partita che si consuma una sorta di spettacolo teatrale. Per la prima volta si sente la voce del ds Giuntoli che si presenta solo per parlare di "arbitraggio vergognoso" ed elenca tutti i torti subìti dal Napoli mentre da studio non possono rivolgergli domande "perchè il Napoli non ha interrotto il silenzio stampa". Quando il conduttore di Zona 11 Pm Mazzocchi scopre il tweet incriminato che condanna la Rai succede di tutto. La reazione del giornalista, mentre l'altro conduttore Antinelli provava a mantenere toni pacati, è violenta e tutte le azioni dubbie d'incanto trovano una risposta con giudizi a senso unico a smontare le proteste dei napoletani. La deriva è totale anche quando arriva Reina a parlare, ormai in città è tutto un tam-tam sui torti commessi dall'arbitro Valeri ed anche sulle tv private si soffia sul fuoco. Giornalisti che erano allo stadio e che non hanno sentito la telecronaca Rai plaudono al tweet polemico del Napoli pur senza sapere i motivi dell'acredine e i messaggi che arrivano dai tifosi – da sempre ostili alla Juve – si moltiplicano per condannare arbitraggio, moviole, telecronisti e tv. E mentre Mazzocchi giudica "inaccettabile" il tweet del Napoli la notte passa nel dubbio: ma c'erano quei rigori? E soprattutto: ma il Napoli dov'era mentre la Juventus creava occasioni e faceva gioco?

Stefano Grandi
 

CALENDARIO: Sabato 4 marzo Roma-Napo