Moratti: Messi non è un sogno proibito per l'Inter

"Sentire queste liti sulla ripresa del calcio in questo momento non fa piacere, stridono con il dramma interiore di ognuno". Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, parla a Radio1 nel corso di "Radio anch'io sport": "Vorrei che i sacrifici che deve fare la serie A venissero trasmesso alle piccole società, alle categorie minori che rischiano di scomparire". Ieri Gravina ha ipotizzato anche settembre-ottobre come date pur di chiudere la stagione: "Non ho capito se è un obbligo chiudere questa stagione, anche a costo di sacrificare la prossima. Sta cambiando tutto e ci devono essere regole diverse, non si può rimanere con quelle vecchie. La normalità non c'è più perchè si devono per forza finire tutti i tornei? La serie A a 22 potrebbe anche essere la cosa giusta, ma sarebbe un campionato lunghissimo, ci sono le coppe, come si mettono insieme i pezzi? Ho letto Ranieri che ricordava anche che bisogna valutare la salute dei giocatori che sono stati contagiati, non si può prendere niente superficialmente. Il taglio degli stipendi? Anche ai miei tempi spalmammo su più anni gli ingaggi, comunque io sarei favorevole a che questi soldi andassero allo staff che guadagna poco, come fa il Barcellona, o a club dilettantistici". E a proposito di Barcellona: "Non credo che Messi sia un sogno proibito per l'Inter, non lo era neanche prima dell'emergenza. Ora si è sparigliato un po' tutto, non bisogna neanche approfittare poi troppo della contingenza. Lautaro? Un bravissimo ragazzo, ci tiene alla carriera, giusto volergli bene, bisognerà vedere se non rientra in un'operazione più importante che riguarda Messi".