Milan, Ibra racconta il suo calvario e dice la sua su rinnovo Leao

Zlatan Ibrahimovic racconta ai microfoni di Dazn le sensazioni vissute al momento del ritorno in campo a San Siro dopo un lunghissimo stop. Il pubblico gli ha tributato un'accoglienza molto calorosa e lo svedese ha apprezzato:

"Il ritorno a San Siro mi mancava tanto. Dico grazie ai tifosi che mi danno supporto e adrenalina per continuare. Mi sento bene, è un anno e due mesi che non mi sentivo come oggi. Adesso mi sento in grado di fare le cose che so fare, libero di fare quello che amo: giocare a calcio. Ho sofferto tanto, gli ultimi sei mesi dello scorso anno volevo aiutare la squadra a tutti i costi e non potevo. Quando non stai bene è difficile essere d'aiuto, potevo fare un intervento sei mesi prima ma sentivo che era l'anno buono per lo scudetto e volevo stare vicino alla squadra. Poi abbiamo vinto, ma ci sono riuscito con una sofferenza mai avuta nella vittoria di nessun altro trofeo. Era un anno particolare per la tragedia di Mino (Raiola, ndr), ho sofferto anche mentalmente. Mi hanno dato forza le persone che mi stanno vicino. Io poi quando sto bene sono il più forte di tutti".

In futuro Ibra potrebbe essere molto più presente:

"Spero di poter giocare più di venti minuti, per ora ho pochi allenamenti nelle gambe, solo tre. Vi spiego perché sono stato fuori finora. Volevo recuperare e farlo bene, nei primi sei mesi non sono stato vicino alla squadra. Ho scelto col Milan di fare questo recupero da distanza, adesso mi basta guardare i miei compagni e sappiamo già cosa fare. Leao? Ho abbassato il mio stipendio per darlo a lui, sto giocando gratis per il Milan, cosa devo fare di più? Mettere a disposizione casa mia? Se serve lo faccio. Se sono fiducioso? Uhm".