Fabio Costanzo, Diego Franco: si chiameranno così i big in futuro?

In porta Gianluigi Masocco detto Gigi, in difesa Paolo Mazzucchelli e Fabio Costanzo, a centrocampo Andrea Gatta "il pianista" davanti si può fa giocare Roberto "codino" Rizzotto con Diego Armando Franco e Bobo Rivaux o magari il giovane Nicolò Costa. Sono i baby talenti del domani? No, sono i nomi di campioni affermati, ex o in attività, se fosse stata già in vigore la nuova normativa che prevede il doppio cognome per i nascituri o la possibilità di dare anche solo il cognome della madre.

Lo usava ad esempio Elkjaer, il cui padre si chiamava Larsen ma anche Ayrton Da Silva, che scelse  Senna per diventare una leggenda, o Ryan Giggs che cancellò il cognome del padre Wilson oppure Tevez che all'anagrafe era Carlos Alberto Martinez.

Così Roberto Baggio avrebbe potuto essere Roberto Rizzotto, Paolo Maldini avrebbe potuto prendere il nome della madre Marisa Mazzucchelli, Buffon sarebbe Gigi Masocco, Fabio Cannavaro avrebbe urlato campioni del mondo col cognome di mamma Gelsomina Costanzo. Vieri sarebbe stato più esotico come Christian Rivaux (la madre Dalma nacque in Francia), Andrea Gatta anziché Pirlo per l'ex tecnico della Juve e infine da Donna Dalma Franco sarebbe nato Diego Armando Franco anziché Maradona, il cognome di don Diego, papà del Pibe.

«La Corte Costituzionale infatti - viene spiegato con comunicato ufficiale - ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell'identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. Nel solco del principio di eguaglianza e nell'interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell'identità personale.  La regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell'ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due».