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Chiellini alla rivista 11: Col “guardiolismo” non nascono grandi difensori

19/12/2017 17:30

Chiellini alla rivista 11: Col “guardiolismo” non nascono grandi difensori |  Sport e Vai

“E’ una stagione stimolante tanto quanto le altre e lo sarà sempre, perché la Juve fa la corsa su sé stessa. Non ci si annoia mai a vincere, è come una droga, una cosa di cui si ha bisogno. Una volta provate quelle emozioni si fa di tutto per provarle ancora”. Giorgio Chiellini in un’intervista rilasciata a Rivista Undici, si confessa. Da Conte ad Allegri, le richieste ai difensori sono cambiate nell’interpretazione tattica. Eppure, Chiellini sembra rimasto sempre lo stesso: “Bisogna disturbare i movimenti degli attaccanti, cercando di prevenirli. Sono sempre stato così. Non sarò di certo piacevole da affrontare, ma non sono mai stato scorretto. Anzi, ora sono anche meno impulsivo. Quando avevo 22 anni ogni partita era un modo per sfogare l’agonismo e l’adrenalina, diventava una battaglia. Ero fastidioso. Ora mi ci sono abituato, ma quando si è all’inizio è tutto una scoperta e non si capisce bene dove indirizzare l’energia e la tensione. Da quando è arrivato il ‘guardiolismo’, si è snaturata l’arte di saper difendere, e c’è un buco generazionale impressionante per questo. I ragazzi arrivano in A che si aprono bene, sanno passare la palla, lanciano a lunghe distanze ma non sanno marcare, come fare un uno contro uno. Io cerco di indirizzare i giovani nella gestione della vita, in alcuni atteggiamenti che sono fondamentali per fare i giocatori. Perché la giocata è solo l’ultima parte di un processo da vivere ogni giorno e i rischi non sono pochi” ha proseguito Chiellini. Che non ha problemi ad immaginarsi nel suo futuro lontano dal campo: “Il calcio è la mia vita da tanto tempo e quando smetto voglio rimanere nell’ambiente. Più dietro la scrivania, che in panchina”.


Tags: juventus allegri Chiellini

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