Calcio, Mourinho: "Contro Guardiola gioco sempre in 10 contro 11"

“Ha perso la squadra migliore, meritavamo di vincere noi ma non sempre vince il migliore”. A perdere Josè Mourinho non ci sta mai ma chissà quanto avrebbe pagato per superare Guardiola nella finale di Supercoppa Europea. Lui che l’odore dei nemici lo sente a distanza aveva già caricato la sfida nella sfida di ingredienti extra, polemizzando con l’ex tecnico del Barcellona e sostenendo che il Bayern attuale era meno forte dello scorso anno. Meno forte forse, ma in grado comunque di battere in rimonta il Chelsea dello Special One che trova subito però l’alibi. Ovvero l’espulsione di Ramires: “Sul primo cartellino giallo un buon arbitro inglese si sarebbe limitato a parlare col giocatore e a dirgli di stare tranquillo. Probabilmente non aveva mai arbitrato una partita di questo livello e non sa come si sentono i protagonisti in campo: il calcio è la nostra vita. Se tu ami davvero il calcio non puoi uccidere una finale con il secondo giallo. Il calcio si gioca undici contro undici e stavolta si è giocato in 11 contro 10. Niente di nuovo per me, ho parecchie esperienze di partite giocate in inferiorità numerica ma questa esperienza stavolta non mi è bastata. Quando ha segnato Hazard mancavano 27’, un’eternità. Nella mia prima esperienza al Chelseami è capitato due o tre volte di giocare in 10 contro il Barcellona e con l’Inter vinsi la semifinale di Champions in 10 sul campo del Barca. Vado al Real ed ancora contro di loro resto con la mia squadra in 10. Torno ancora al Chelsea e in Supercoppa mi ritrovo in 10 contro Guardiola, traete voi le conseguenza. Vorrà dire che sono sfortunato”. Felice invece Guardiola, al suo primo “titulo” con il Bayern: “Abbiamo attaccato bene senza subire le loro ripartenze, come fanno di solito le squadre di Mourinho ma siamo stati anche un po’ fortunati”.