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Federer: Pierre Paganini è stato importantissimo per me

22/01/2018 17:24

Federer: Pierre Paganini è stato importantissimo per me |  Sport e Vai

“Pierre Paganini nella tua carriera è stato davvero tanto importante. Credo di essere stato davvero fortunato ad incontrarlo quando avevo 14 anni”. Intervistato dopo il successo su Fucsovics agli Australian Open, Federer parla del suo ex coach come si legge su Ubitennis: “Aveva già molta esperienza con le sorelle Maleeva, che hanno avuto grande successo; una giocava per la Svizzera e l’altra per la Bulgaria. Aveva lavorato anche con Marc Roset in passato, che faceva parte del team di Coppa Davis. Quindi quando lo incontrai aveva già molta esperienza e sapeva esattamente cosa fare in termini di fitness nel tennis, era molto creativo. Ho lavorato con lui per due anni. Si occupava principalmente dei più grandi come Severin, il mio coach. Ma avevo un allenatore che usava il suo metodo. Poi non ho lavorato con lui tra i 16 e i 19 anni, ho iniziato a 19 anni, e puoi immaginare l’impatto che ha avuto sulla mia carriera non solo come allenatore ma come mentore, anche perché parlavamo moltissimo oltre al lavoro. Potevi contare almeno 45 minuti extra in cui parlavamo di qualsiasi cosa. Ho amato ogni singolo allenamento lì e senza di lui non credo sarei mai stato così preparato e veloce nella mia carriera, quindi molto credit va dato a lui”. Sulla gara vinta si dice contento: “Mi sono allenato con lui qualche giorno di fila in Svizzera. Questo mi ha aiutato a capire i suoi punti di forza e quelli deboli. Non è l’avversario totalmente sconosciuto che qualcuno può pensare fosse. Anche perché  in allenamento abbiamo giocato al meglio dei 5 set. Non l’ho visto spesso giocare in tv. E avevo dimenticato un po’ il suo modo di giocare. La chiave per me è stata concentrarmi sul mio gioco e giocare bene. Ma mi è stato dietro per un po’ quindi è stato un bel match”l. Al prossimo turno ci sarà Tomas Berdych, numero 19 del ranking e del tabellone, semifinalista qui nel 2014: “Beh, in passato contro Tomas quando ho giocato bene le cose sono andate a mio favore. Così come per lui quando mi ha battuto in diverse occasioni, ha giocato molto bene anche lui. Non ricordo cosa pensai sarebbe successo nel terzo turno. Ricordo solo di aver visto il sorteggio e di aver pensato quanto fosse terribile. Ma, okay, se anche perdo al terzo, al quarto turno o nei quarti non importa, perché fa lo stesso se poi torno a casa sano, senza infortuni, e felice. Credo solo di essermi trovato nel momento giusto e riuscivo a giocare liberamente. Non ricordo se Tomas stesse giocando bene o meno, ricordo la partita a Miami in cui ho salvato un paio di match point. Ho iniziato molto bene ma poi mi sono perso, avrei potuto perdere il match, ma ho finito con il vincerlo. Ho finito con il vincere il torneo. Quindi a volte si è fortunati. Abbiamo avuto degli ottimo incontri negli anni, come alle Olimpiadi di Atene nel 2004. Quindi si non vedo l’ora di giocare contro di lui. Sembra in ottima forma, e sono contento che abbia superato i problemi dello scorso anno. È una bella cosa”.


 


Tags: australian open federer berdych

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