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Canada e USA alla riscossa

01/04/2022 13:44

Canada e USA alla riscossa |  Sport e Vai

La discussione è ormai ben presente su tutti i principali talk show televisivi, sui più frequentati social network, sulla bocca degli addetti ai lavori, dei tifosi e molto probabilmente anche nella testa dei diretti interessati. Stiamo parlando della Next Gen del tennis, e di come i nuovi tennisti più forti del mondo, nati all'incirca da metà anni Novanta in poi, stiano facendo molta fatica ad affermarsi ai massimi livelli e soprattutto a vincere i titoli del Grande Slam dal momento che Novak Djokovic e Rafael Nadal proprio non hanno intenzione di abdicare.

 

Canada e USA: le novità

In questo scenario, che ha visto soltanto Daniil Medvedev e Dominic Thiem riuscire a vincere degli Slam nel corso degli ultimi anni (entrambi hanno vinto gli ultimi due US Open, il primo in maniera rocambolesca e fermando al fotofinish Djokovic nel 2021, mentre il secondo ha sconfitto in finale Alexander Zverev proprio quando i rapporti di forza sembravano rovesciati), anche tennisti ormai stabilmente tra le prime 5-6 posizioni del mondo, come lo stesso Zverev e Stefanos Tsitsipas, ancora non sono riusciti ad affermarsi definitivamente. Questi devono infatti ancora conseguire trofei di massima importanza che non siano finali Slam oppure vittorie di prestigio nel circuito dei Master 1000: per loro, il primo Slam ancora deve arrivare.

Se negli ultimi anni la stella di Federer ha cominciato a essere intermittente, quella di Djokovic ha vissuto ancor più di luce riflessa con i trofei conquistati negli ultimi anni, mentre Nadal è tornato a dettare legge proprio quest'anno all'Australian Open, e chissà che non possa avere successo nuovamente ai Roland Garros tra pochi mesi: in questo momento è proprio lo spagnolo ad essersi issato in vetta ai tennisti che hanno vinto più Slam in carriera (21 per la precisione), un dato che sembra confermarlo nei panni del tennista più forte di sempre, nonostante probabilmente i picchi di bellezza ed estetica continueranno ad appartenere a Roger Federer.

Il 2022 non si è però evidenziato, per ora, soltanto per lo straordinario trionfo di Nadal ai danni di Medvedev, nella prima finale Slam stagionale agli Australian Open, bensì per dei nuovi alfieri che stanno cercando di scalare le gerarchie del tennis mondiale. Sì, certo, tra questi ci sono anche italiani come Sinner e Berrettini, ormai entrambi stabilmente nei primi 10 al mondo, ma in questo caso a fare notizia sono due notizie che da un bel po' di tempo non producevano tennisti affamati e talentuosi, finalmente capaci di regalare alle due nazioni la speranza di vincere uno Slam nei prossimi anni: anche le scommesse sul tennis confermano come già dai prossimi Slam, da un lato gli statunitensi Korda, Brooskby e Fritz e dall'altro i canadesi Shapovalov e Auger-Aliassime potranno rappresentare gli outsider più quotati nelle varie competizioni.

 

Scuola USA

Korda, Brooskby, Fritz: sono loro i tre tennisti della new wave americana saliti alla ribalta nel corso degli ultimi mesi. Nel recente torneo di Indian Wells sponsorizzato Rolex e disputato a marzo, tutti e tre si sono affermati: il primo ha rischiato di sconfiggere Nadal, mentre il secondo ha battuto Tsitsipas; il terzo, infine, ha conquistato il prestigioso torneo proprio ai danni del fenomeno spagnolo. Tutti e tre recenti e solide promesse del tennis, specialmente il roccioso Brooksby, che per certi versi ricorda Andy Roddick, possono rappresentare per gli USA una nuova generazione di tennisti talentuosi dopo il netto vuoto dell'ultimo periodo.

 

I giovani canadesi alla riscossa

Felix Auger-Aliassime, seppur soltanto classe 2000, si stava già guadagnando la fama di tennista perdente per essersi lasciato sfuggire le prime otto finali ATP. In questo 2022, tuttavia, non è solo arrivato per lui il primo titolo, conquistato ai danni di Tsitsipas, ma anche una prestigiosa semifinale agli Australian Open, dove ha sfiorato la finale per un soffio, perdendo contro Medvedev. Al suo fianco, nell'esplosione del tennis anche in un Paese poco consono per questa disciplina, c'è Shapovalov, biondo ed elegante tennista dal meraviglioso rovescio a una mano, ma anche da una incostanza di fondo che, per ora, l'ha privato di raggiungere un'affermazione importante, tolta una semifinale Wimbledon in cui è stato battuto da Djokovic.

Entrambi, insieme ai tre statunitensi, rappresentano la nuova speranza per il tennis nordamericano: da qualche anno caduto in disgrazia, e ora di nuovo in auge e con la speranza di conquistare un titolo Slam nei prossimi anni.

 


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