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Juventus, 12 anni di Andrea Agnelli in 10 acquisti e 21 trofei

01/12/2022 15:13

Juventus, 12 anni di Andrea Agnelli in 10 acquisti e 21 trofei |  Sport e Vai

Dopo 12 anni alla guida della Juventus si chiude l'era Andrea Agnelli in bianconero: dal 19 maggio 2010 al 28 novembre 2022. In questo periodo si sono aggiunti alla bacheca del club torinese 19 trofei, a cui si sommano i 10 della Juventus Femminile e la Coppa Italia Serie C della Next Gen, entrambe nate sotto la sua guida. Con una media di due trofei e mezzo a stagione, il figlio di Umberto si piazza di diritto fra i presidenti più vincenti del club, oltre a essere quello che ha raccolto una Juventus in ginocchio dopo Calciopoli e l'ha riportata ai vertici del calcio italiano ed europeo. Ripercorriamo assieme le tappe salienti della sua gestione.

Il triennio della "Juventus di Conte": la terza stella, Carlos Tevez, Andrea Pirlo e Paul Pogba

Reduce da due settimi posti consecutivi, nonostante la prima parte di stagione con Luigi Del Neri in panchina fosse iniziata molto bene, il club di via Druento decide di affidare la guida tecnica della prima squadra a una bandiera del club: Antonio Conte. Quell'estate la dirigenza juventina porta avanti una campagna oculata e attenta sul mercato, acquistando ottimi giocatori dal costo contenuto, leggasi Stephan Lichsteiner dalla Lazio per 10 milioni ed Emanuele Giaccherini dal Cesena 7, qualche scommessa che si rivelerà vincente, Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen per 11 milioni, e accaparrandosi a parametro zero un top player assoluto come Andrea Pirlo. Quell'anno la Juventus volerà in campionato, concludendolo da imbattuta e conquistando lo scudetto, ma perdendo la finale di Coppa Italia contro il Napoli. 

Nelle due stagioni successive i Campioni d'Italia si rinforzano, col duo dirigenziale Beppe Marotta-Fabio Paratici che mette a segno alcuni colpi pazzeschi: Paul Pogba a parametro zero dallo United, così come Fernando Llorente dall'Atletic di Bilbao e, soprattutto, Carlos Tevez dal Manchester City, soffiato al Milan di Adriano Galliani. La permanenza dell'argentino in bianconero è relativamente breve, solo tre anni, ma riesce lo stesso a incantare il popolo juventino con giocate clamorose. Nelle stagioni 12-13 e 13-14 arrivano altri due scudetti, tra cui quello della terza stella, e due Supercoppe italiane, ma le gioie in Europa latitano. Uno dei pochi squilli degni di nota è il netto 3-0 ai danni del Chelsea campione in carica il 20 novembre 2012: Quagliarella apre le marcature, Vidal raddoppia e Giovinco chiude la pratica. 

Allegri e la Juventus: cinque anni, tre "doblete", due finali di Champions e Paulo Dybala, Douglas Costa, Gonzalo Higuain e Cristiano Ronaldo

Un fulmine a ciel sereno: il 15 luglio 2014, pochi giorni dopo l'inizio del ritiro estivo, Antonio Conte lascia la Juventus per divergenze riguardo il mercato e le strategie future del club. La squadra non ha più una guida e versa nella più totale incertezza, ma Andrea Agnelli ha la soluzione: Massimiliano Allegri. Esonerato pochi mesi prima dal Milan (con cui nella stagione 2010-2011 aveva vinto un clamoroso scudetto), nonostante l'endorsement diretto di Agnelli, il mister livornese arriva tra lo scetticissmo e pochissima fiducia da parte dei tifosi. In poco tempo, però, ribalta tutto, diventando nel giro di cinque anni l'allenatore più vincente della storia del club: cinque scudetti, 4 coppe italia, 3 supercoppe italiane e due finali di champions perse contro formazioni ingiocabili per chiunque, ovvero il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar e il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, Modric e Casemiro. 

Sul mercato, in quegli anni, la Juventus fa letteralmente i fuochi d'artificio, portando a casa nomi di livello assoluto, alcuni strappandoli alle dirette concorrenti in Italia. Per una 40ina di milioni, nell'estate 2015, approda in bianconero Paulo Dybala dal Palermo e per una 20ina Mario Mandzukic dall'Atletico di Madrid; nel 2016, fresco recordman di gol in Serie A, Gonzalo Higuain passa dal Napoli ai bianconeri per 90 milioni;  nello stessa stagione Miralem Pjanic per 35 milioni dalla Roma. Oltre a questi, impossibile non citare Douglas Costa dal Bayern per 40 milioni, Patrice Evra a parametro zero dallo United ma anche Dani Alves nello stesso modo dal Barcellona. Tra tutti, però, quello ha fatto sicuramente più stropicciare gli occhi ai tifosi per lo stupore è l'acquisto di Cristiano Ronaldo nell'estate del 2018, prelevato per 117 milioni dal Real Madrid. Nessuno credeva che un mostro sacro del pallone come l'asso portoghese potesse mai approdare alla Juventus, ma Agnelli lo ha reso possibile. L'unico rammarico è che questo sia coinciso con l'epidemia da Covid-19, che ha tenuto lontano i tifosi dallo stadio per quasi due delle tre stagioni in cui Ronaldo è rimasto a Torino. 

Le porte girevoli della panchina della Juventus negli ultimi 3 anni di Andrea Agnelli: Maurizio Sarri, Andrea Pirlo e ancora Allegri, con Matthijs De Ligt, Dusan Vlahovic e Federico Chiesa 

Di comune accordo con la società, Max Allegri lascia la panchina della Juventus alla fine della stagione 2018-2019. Voci di mercato incontrollate, rimbalzate anche da fonti piuttosto affidabili, riportavano come il suo posto sarebbe stato preso niente meno che da Pep Guardiola. In realtà, a sorpresa, nell'agosto del 2019 approda a Torino Maurizio Sarri, "antagonista" sportivo della Juventus negli anni precedenti quando era alla guida del Napoli. Il rapporto con Sarri non decolla mai e, nonostante la vittoria dello scudetto (l'ultimo dell'era Agnelli), le strade dell'allenatore toscano e della squadra bianconera si separano subito, soppiantato da un "prodotto interno", ovvero Andrea Pirlo. Anche l'ex centrocampista bresciano fatica: la squadra non gira, prende gol facilmente e delude in campo europeo. Nemmeno la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa gli permettono di mantenere il posto, preso ancora una volta da Max Allegri. Nuovamente per decisione diretta di Andrea Agnelli. 

Con Marotta non più nella dirigenza della società da dicembre 2018, gli acquisti dell'ultimo quadrienno di Agnelli come presidente del club vengono fatti da Fabio Paratici in solitaria e poi dal duo Maurizio Arrivabene-Federico Cherubini, quando Paratici lascia la Juventus per approdare al Tottenham. Anche in questo caso, non si possono negare gli sforzi economici per rinforzare il club: Matthijs De Ligt dall'Ajax nel 2019 per 80 milioni, Federico Chiesa nel 2020 dalla Fiorentina per 60 e sempre dai Viola, nel gennaio del 2022, Dusan Vlahovic per 75. Ma anche Gleison Bremer dal Torino per 41 milioni e Manuel Locatelli dal Sassuolo per 37,5. 

A cura di Roberto Ciucci


Tags: juventus cristiano ronaldo antonio conte massimiliano allegri andrea agnelli fabio paratici paulo dybala Maurizio Arrivabene

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