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Ciao, Gianluca. La Juventus piange il capitano dell'ultima Champions

06/01/2023 10:52

Ciao, Gianluca. La Juventus piange il capitano dell'ultima Champions |  Sport e Vai

Una notizia che nessuno, non solo gli appassionati del pallone, avrebbe mai voluto ricevere. A 58 anni, dopo cinque passati a lottare contro un tumore al pancreas, si spegne Gianluca Vialli. Eroe dello storico scudetto della Sampdoria e capitano dell'ultima Juventus in grado di ergersi sul tetto d'Europa, ha messo a segno 259 gol in 673 presenze coi club e 16 in 59 con la nazionale. Da allenatore del Chelsea ha vinto in Coppa delle Coppe ed è stato braccio destro di Roberto Mancini nella fortunata spedizione di Euro2020. Per salutare un ultima volta un grande uomo, prima che un grande calciatore, riviviamo insieme la sua strepitosa carriera. 

Il debutto con la sua Cremonese, lo scudetto con la Samp e la Champions con la Juve: la pazzesca carriera di Gianluca Vialli

Classe 1964, dopo le giovanili nel Pizzighettone, a portarlo nel calcio "dei grandi" è la Cremonese, squadra della sua città. Debutta in C1 sotto Guido Vincenzi e, in quattro stagioni, pur giocando da tornante di fascia, trascina i grigiorossi fino alla Serie A, traguardo che mancava da 54 stagioni. Mezza Italia lo vuole e nell'84 passa alla Sampdoria. Inizialmente fatica, sebbene contribuisca alla vittoria di una Coppa Italia, perchè l'allora mister Eugenio Bersellini lo alterna troppo tra fascia e area di rigore. La musica cambia con l'arrivo a Genova di Vujadin Boskov, che lo inverte di posizione con Roberto Mancini. Da centravanti puro, con Mancini a rifinire dietro di lui, Vialli si consacra come uno dei più forti attaccanti della sua generazione, regalando perle di rara bellezza e vere e proprie prodezze balistiche, oltre che diversi trofei ai doriani: altre due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e lo storico Scudetto '90-'91, stagione in cui si laurea anche capocannoniere di Serie A con 19 reti. Peccato per la finale di Champions del '92 persa contro il Barcellona a Wembley.
"A volte penso di aver vissuto qualcosa di unico, di straordinario in questo ambiente. Sono stato fortunato a giocare per la Sampdoria."

Nell'estate '92 la Juventus riesce a strapparlo alla Samp per una cifra, tra giocatori e conguaglio, di circa 40 miliardi di lire, record assoluto per l'epoca. Purtroppo, tra infortuni ed equivoci tattici, il primo biennio bianconero di Vialli non è dei migliori, nonostante la vittoria in Coppa UEFA. Tuittavia, come per l'esperienza doriana, tutto si sistema con un cambio in panchina. Marcello Lippi, arrivato nel '94 per sostituire Giovanni Trapattoni, rigenera totalmente "Stradivialli", soprannominato così da Gianni Brera per i numerosi gol in acrobazia come la strepitosa rovesciata del '94 proprio contro la Cremonese. Si carica la Juventus sulle spalle e, con Baggio infortunato, è lui a regalare un altro scudetto e una Coppa Italia ai bianconeri. Con il definitivo addio del Divin Codino, la stagione seguente diventa il leader della formazione torinese, indossando la fascia da capitano. E con quella alla braccio, nella notte di Roma contro l'Ajax, alza al cielo la coppa della Champions League. 
"Giocare per la Juventus è un onore, e un onere." dirà più avanti "Senti il peso della maglia, il dovere di riconsegnarla piegandola per bene e riponendola un po' più in altodi dove l'avevi presa."

L'ultima parentesi al Chelsea e il "dopo carriera" 

Proprio la partita con l'Ajax, però, segna la fine del sodalizio con la Juventus. Nell'estate '96, per cambiare totalmente aria, approda al Chelsea, in Premier League. Con i Blues, prima da giocatore e poi da allenatore, si toglie qualche altra soddisfazione, vincendo una Coppa d'Inghilterra e una Coppa di Lega inglese, una Supercoppa UEFA e un'altra Coppa delle Coppe. 
Appese definitivamente le scarpette al chiodo, si siede anche sulla panchina del Watford, nella stagione 2001-2002, ma le cose non vanno molto bene.

Fuori dal campo si fa apprezzare come commentatore TV per l'emittente satellitare SKY e presta il suo volto per il gioco di calcio manageriale Gianluca Vialli's European Manager nel 2002. Nel 2004, assieme all'amico di sempre Massimo Mauro e a Cristina Grande Stevens crea la "Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e per lo sport", una ONLUS che ha lo scopo di raccogliere fondi per combattere la Sclerosi Laterale Amiotrofica e il cancro. Nel 2006, assieme ad altri ex atleti italiani, è portabandiera nella cerimonia di chiusura dei XX Giochi Olimpici Invernali, tenutisi a Torino. 

Non solo commentatore, però, perchè firma diversi libri sulla sua carriera da calciatore e sulla lotta, iniziata nel 2017, contro quel tumore al pancreas che finirà per portarlo via. Infine, nel 2019, accetta l'invito del suo vecchio amico Roberto Mancini, diventato CT dell'Italia, di entrare nel suo staff. Assieme a lui, vince l'Europeo battendo l'Inghilterra ai rigori a Wembley, a luglio del 2021.
Ed è così che vogliamo ricordarlo, felice e sorridente, quasi incredulo nel genuino stupore dopo il triplice fischio finale di quella magica notte.

Ciao, Gianluca.

 

A cura di Roberto Ciucci


Tags: juventus sampdoria italia gianluca vialli vialli

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