04/12/2022 19:52
Sembra un versetto del Vangelo, tanto è scritto con passione e fervore di stampo quasi mistico. Così, con questi toni aulici, la Gazzetta dello Sport in piena pandemia Covid tratteggiava il presunto "gesto nobile" di Cristiano Ronaldo, che al pari di altri compagni rinunciava a quattro mensilità per venire incontro alle esigenze del club:
"Cristiano Ronaldo che accetta di rinunciare allo stipendio, oltre a compiere un gesto di pura juventinità, dà corpo a un'immagine: è Re Mida che scende in mezzo al popolo, è l'eroe che si fa carico dei problemi della gente, è il Superuomo che abbandona i suoi privilegi e diventa parte della normalità".
Ovviamente, come trapelato dalle pieghe dell'inchiesta sulla Juve, non c'era nulla di vero. Era solo una manovra contabile della Juve per aggiustare i bilanci: questa, almeno, è la convinzione dei pm della Procura di Torino. E anche quelli della Gazzetta sembrano aver cambiato idea sul 'Superuomo' descritto un paio d'anni prima, visto che nell'edizione di oggi della Rosea si legge in prima pagina:
"Juve, occhio a Cr7. Altro guaio per la Signora, Ronaldo ha chiesto gli atti dell'inchiesta di Torino per avere i "suoi" 20 milioni".
Caustico e pungente il commento su Twitter del giornalista Rai Enrico Varriale:
"Come cambiano i tempi...".