Napoli, tragedia sfiorata al Maradona ma sciopero tifo scatena la polemica

Si è sfiorata la tragedia ieri al Maradona durante Napoli-Lazio: quello che sembrava un fumogeno lanciato dal settore ospiti occupato dai supporters laziali e passato chissà come tra le maglie della rete protettiva, è stato infatti raccolto da un ragazzino: avrebbe voluto rispedirlo al mittente. Non era però un fumogeno, ma una bomba carta, che è esplosa tra le mani del giovanissimo tifoso del Napoli. Immediato il ricovero al pronto soccorso del vicino ospedale San Paolo: non è in pericolo di vita, ma le condizioni della mano sono tenute sono stretto monitoraggio, anche in vista di un possibile intervento.

Sono stati effettuati tre arresti da parte della Digos, che ha esaminato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza. Un 22enne di Velletri, un 24enne e un 35enne di Roma, quest’ultimo con precedenti, sono stati arrestati per lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive. Già avviata la procedura finalizzata all’emissione del Daspo.

Il paradosso è che mentre i laziali cantavano e lanciavano esplosivi, i tifosi del Napoli erano in silenzio, per lo sciopero degli ultrà in protesta col questore, dopo il divieto di introduzione di bandiere, tamburi e vessilli ingombranti. Una situazione paradossale che ha scatenato la polemica social: "Ai tifosi del Napoli è vietato esibire al Maradona bandiere, striscioni, vessilli. Ai laziali hanno permesso di tutto. Risultato: un ragazzino tifoso azzurro è stato ferito da un petardo/bomba carta lanciato dai laziali" e poi: "Non possono entrare gli striscioni e le bandiere ma possono entrare le bombe carta" e infine: "Sciocchezza , c’è poco da aggiungere! In una partita dove poi c’erano pure circa 2000 laziali è molto rumorosi ! Se aggiungi il Napoli bruttino capisci quanto occorreva il ruggito costante del Maradona ! Riflettiamo su questi scioperi …nella sostanza inutile ".