Marelli: Capite ora perché non esiste chiaro ed evidente errore?

Si riaggancia all'intervista rilasciata dall'ex arbitro internazionale Collina su Sportweek Luca Marelli per riprendere una sua vecchia tesi. L'ex fischietto comasco, oggi commentatore di Dazn, scrive su twitter:

Dice Collina: "Davanti a una regola che si presta a essere interpretata, l’uniformità è difficile, soprattutto quando chi interpreta viene da esperienze calcistiche diverse". Il miglior modo per spiegare perché non esiste una definizione di "chiaro ed evidente errore". Come si può superare? non si può superare, semplice. Bisogna accettare che lo sport è come ogni attività umana: soggettiva e fallibile

Fioccano le reazioni: "Non sono per nulla d’accordo con Collina. Il parametro di riferimento di una regola è fissato da una norma, dire che si può interpretare equivale a dire che la norma non è chiara. O è fallo o non è fallo, cosa c’entra l’esperienza calcistica ? Le regole non sono uguali ovunque?" o anche: "Quindi é sbagliata la regola, perché se non si presta all'uniformitá può essere interpretata a piacimento, non garantendo regolarità, dato che in alcuni casi vale a ed in altri b. E no le cose non si pareggiano mai, perché gli impatti nn sono sempre gli stessi" oppure: "E allora togliamo sta cosa e mettiamo il VAR a chiamata tranne che per le questioni geometriche e oggettive"

C'è chi scrive: "Bisogna però fare una cultura agli arbitri che capiscano che possono anche cambiare decisione, pure se a richiamarli non è un collega ma un allenatore magari antipatico" e infine: "Il VAR deve servire solo per il fuorigioco e gli evudenti falli di mano. Stop. Fino a quando vorrete insistere a farlo funzionare su tutti i falli sarà sempre più confusionario per la maggioranza dei tifosi e per i giornalisti che devono vendere".