L'ultimo miracolo di Spalletti fa sognare Napoli: Ecco il merito maggiore

I numeri dicono molto ma poi bisogna anche vedere le partite che sono meglio ancora. Le statistiche del Napoli, dopo la vittoria all'Olimpico contro la Roma, parlano di  undicesima vittoria di fila tra campionato e Champions League (per la prima volta dal settembre 1986 con Ottavio Bianchi in panchina). Il Napoli è rimasto imbattuto nelle prime sei trasferte in Serie A - cinque vittorie e un pareggio - per la seconda stagione consecutiva, come non gli accadeva dal biennio 1986/87-1987/88. Il Napoli è l'unica squadra di A imbattuta (cinque vittorie e un pareggio - per la seconda stagione consecutiva, come non gli accadeva dal biennio 1986/87-1987/88) e Spalletti ha battuto per la prima volta in carriera Mourinho. Stavolta è bastato un solo gol (il terzo di fila di Osimhen) dopo averne segnati 20 nelle ultime cinque partite.  Quella ottenuta contro la Roma è la terza vittoria esterna contro una grande, dopo Lazio e Milan e fin qui sono i numeri.

I fatti dicono però anche che questo Napoli è spettacolare e completo, che tutta la rosa viene utilizzata sapientemente, che la squadra ha tante frecce nel proprio arco ma guai a parlare di qualità superiore a Spalletti. Il tecnico azzurro si arrabbia e ha ragione. Preferisce sottolineare che "la qualità ce l'hanno anche le altre, la rosa lunga ce l'hanno tutti, vogliamo fare il confronto tra noi, la Juve, l'Inter e il Milan?".

Sta di fatto che Spalletti ha recuperato a tutto tondo alla causa anche giocatori insospettabili, come Juan Jesus, ha fatto crescere Zielinski e Lobotka, ha rivitalizzato Politano, ha portato ai massimi livelli Mario Rui e sta inserendo con successo Gaetano e Zerbin. Napoli ora sogna.

Fioccano le reazioni sui social: "Ormai mi fiderei di Spalletti anche se facesse entrare Tommaso il magazziniere", oppure: “Per capire la grandezza del lavoro di Spalletti è sufficiente dire che ha resuscitato Jesus: era successo una sola volta nella storia dell’umanità”, o anche: "Chi dice di non aver detto “ma con Raspadori e Simeone perchè lascia Osimhen in campo” mente in maniera palese. Ma lui sulla panchina ne ha passate e ne conosce molte più di noi. L’artefice di questo capolavoro ha nome e cognome, Luciano Spalletti"

Infine la chiosa: "Che bella la gestione di giocatori come Gaetano e Zerbin. In alcune partite questi cambi fanno impensierire, ma Spalletti non li hai mai inseriti a sproposito dimostrando di
1) Sapere quello che fa
2) Dare il messaggio che tutti possono essere utili alla causa"