MotoGP Aragon, fp2: volano Pedrosa e Marquez, Rossi quarto

MOTOGP ARAGON FP2 PEDROSA MARQUEZ ROSSI - Dani Pedrosa si conferma a suo agio sulla pista di Aragon. Il campione iberico, fresco vincitore del Gran Premio di Misano, è il più veloce nella seconda sessione di libere sulla pista spagnola, che per le Honda è davvero di casa. Subito dietro Pedrosa, infatti, c'è Marquez. Terzo tempo per Crutchlow, pure lui in sella alla Honda. Quarto Rossi. Settima posizione per Lorenzo, il più deluso tra gli spagnoli.

MOTOGP ARAGON FP2 DOMINIO HONDA -

Pedrosa e Marquez davanti, dunque. E non è una sorpresa, visto che Dani ad Aragon è sempre stato assai competitivo. Dopo le libere del mattino, nel pomeriggio si scatena Pedrosa. Straordinario il tempo di 1'48''489 fatto registrare nella parte finale della seduta, migliore anche di quello del compagno di scuderia Marquez, secondo a 65 millesimi. Vicinissimo anche Crutchlow, terzo ad appena 81 millesimi e sempre più uomo sorpresa di questa fase del campionato. Le premesse per un Gran Premio avvincente ci sono tutte. 

MOTOGP ARAGON FP2 ROSSI INSEGUE -

Soltanto quarto il Dottore, autore comunque di un'ottima seduta sul tracciato a lui non congeniale di Aragon. Per Rossi un ritardo contenuto ad appena 2 decimi, con buone prospettive in vista della gara. Valentino, del resto, è stato chiaro: finché la matematica glielo consentirà, coltiverà sempre la speranza di lottare per il titolo mondiale con l'amico-nemico Marquez. Tanti spagnoli pure alle spalle di Rossi. Quinta prestazione per Pol Espargaro, sesta per Vinales. Poi, appunto, Lorenzo, settimo con un gap di poco inferiore al mezzo secondo rispetto a Pedrosa. La sensazione è che il futuro pilota della Ducati non abbia ancora trovato l'assetto giusto anche in questo GP, a conferma delle tante difficoltà incontrate in questa stagione per lui stregata. A completare la top ten, infine, Barbera, Petrucci e Dovizioso. Quindicesimo Pirro, che ha sostituito Iannone sulla seconda Ducati. Il pilota abruzzese ha rinunciato al Gran Premio "per non correre rischi", dopo che i medici gli avevano prospettato la possibilità di gareggiare con l'ausilio di antidolorifici.