Formula 1: i team rifiutano i 2 pit-stop obbligatori. Tetto di spesa dal 2015

Non solo numeri "personalizzati" per i piloti e ultima gara al "raddoppio" in fatto di punti. La Formula 1 prova a cambiare anche se non sempre tutti sono d'accordo. Ieri il tavolo della Commissione F1 con lo Strategy Group ha trattato di diverse modifiche da apportare per il futuro prossimo: "sì" al budget cup dal 2015, "no" ai due pit-stop, almeno, obbligatori dal prossimo anno.

I team di F1 hanno rifiutato l'introduzione di una regola che obblighi ciascun pilota ad effettuare almeno due cambi gomme per gran premio. L'idea era stata suggerita dalla Pirelli per il timore, in assenza ancora di test veritieri, che i motori V6 del prossimo anno possano essere piu' esigenti con le gomme, rispetto al motore V8. Le squadre però hanno rigettato la proposta pensando che una tale mossa potrebbe interferire con le strategie di gara e rendere i Gp artificiali e quasi identici nel format. Concordato un test supplementare per gli pneumatici in Bahrain tra il 17 e il 19 dicembre.  All’invito hanno risposto Red Bull, Mercedes, Ferrari, McLaren, Force India e Toro Rosso. Assenti di conseguenza le meno ricche Lotus, Sauber, Williams, Marussia e Caterham.

Niente da fare nemmeno per l’aumento del peso minimo: la FIA e alcuni team volevano innalzarlo di 10 chili (arrivando a 700 Kg) per non penalizzare eccessivamente i piloti più alti e pesanti (vedi Ricciardo, ndr), ma Ferrari, Mercedes e Lotus si sono opposte.

Dalla riunione di Parigi arriva invece un "sì", partire dal 2015, per un tetto-spesa al budget in Formula 1. Una regola a lungo osteggiata, negli anni scorsi dai team più ricchi ma che stavolta è passata. Sulla falsariga del salary-cap utilizzato negli sport americani una commissione dovrà varare entro l'estate 2014 i parametri di controllo di questa soglia e comunicarne la cifra massima di spesa.