F1, Giovanna Amati: Susie Wolff raccomandata. De Silvestro? Nessuna donna è pronta

"La F1 non ha bisogno della Wolff, forse di lei ha bisogno la Martini per farsi pubblicità. La F1 non ha bisogno delle donne in generale. Non gliene frega nulla". Dura, forse oltremisura la critica sulle donne in Formula 1 da parte di Giovanna Amati che prima delle libere di venerdì scorso a Silverstone, prima di Susie Wolff, era stata l'ultima donna a partecipare a delle sessioni di prove in F1.

Era il Mondiale 1992 e la Amati, oggi 54enne, prese parte senza fortuna alle qualifiche in Sudafrica, Messico e Brasile su di una Brabham. La bandiera a scacchi del Gran Premio non l'ha vista mai, nemmeno il semaforo e la griglia di partenza. Ma resta una pioniera delle donne in F1. In un'intervista su Libero ha espresso tutte le sue perplessità sulle donne di oggi in un circus ancora troppo maschilista.

Giovanna ne ha avuto per tutte a cominciare proprio dalla Wolff: “Stiamo parlando della moglie di Toto Wolff? Più che aiutata, il matrimonio le ha spalancato le porte. Simona De Silvestro? Dopo una mediocre stagione in Indy, ha detto che vuole andare in F1. Ma figlia mia, ci vai se ti chiamano, non se lo chiedi tu. Danica Patrick? È molto supportata, un po’ come Sarah Fisher”. Infine una critica generale sull'arrivisimo nel mondo dei motori: "Non c'è più gavetta, i piloti dopo qualche gara nelle formule minori vogliono subito arrivare in F1 e rischiano tanto, troppo. Non vorrei che l'incidente di Maria De Vilota sia avvenuto anche per questo..."