F1, Domenicali: Ad Alonso non abbiamo dato una Ferrari adatta al suo talento

Sarebbe un grosso errore pensare che Stefano Domenicali, dt della Ferrari, sia troppo morbido con i suoi piloti. Lo stesso team principal della Rossa rivela che quando c’è da alzare la voce non si tira indietro e racconta un aneddoto legato ad Alonso, che è stato bacchettato più di una volta pubblicamente da Montezemolo: “Quando Fernando ha superato il limite è intervenuto il presidente Montezemolo ma in privato mi sono mosso anche io. Quando ho qualcosa da dire non lo faccio in pubblico, così come mi comporto con i miei ingegneri, faccio con i piloti. All’esterno difendo tutti ma in privato so farmi sentire”. Domenicali, come si legge su motor sport, ammette però che la Ferrari non ha saputo rispondere appieno alle aspettative del pilota asturiano: “Abbiamo sfiorato due volte il titolo in questi quattro anni ma solo per merito di Alonso. Purtroppo non siamo stati capaci di dargli una macchina adeguata al suo talento. Voi potete paragonare i suoi risultati con quelli di Vettel ma cambia tutto se lui ha una macchina migliore”. In merito ai mormorii sulla Red Bull e alle accuse legate all’elettronica adoperata dalla scuderia rivale Domenicali non si sbilancia: “Non ci sono prove su certe accuse, la Fia può controllare la loro casella elettronica di posta e se non ha trovato niente vuol dire solo che hanno fatto un buon lavoro”. Domenicali rivela che la Ferrari ha pensato anche a Kubica come pilota per la rossa. “Sì, ci abbiamo pensato ma non credo che possa tornare a guidare in F1 per i suoi problemi al braccio destro, sarebbe limitato in certe situazioni che richiedono una grande reattività. E’ un peccato”. Capitolo Massa, c’è chi sostiene che il brasiliano dopo l’incidente del 2009, che stava per costargli la vita, non è stato più lo stesso: “Dal punto di vista medico non ci sono riscontri che possa aver riportato danni permanenti o che possano essere stati danneggiati i suoi riflessi. Abbiamo ritenuto corretto dargli un’altra chance per dimostrare di essere meritevole di rimanere con noi. Se non è riuscito a raggiungere i risultati che ci aspettavamo è perché non ha superato i problemi con la macchina. Nel 2008 non dimentichiamo che ha quasi vinto il Mondiale, per me è come se fosse quasi campione del mondo. Noi però abbiamo preso ora Raikkonen perché vogliamo di più. Quando lo sostituimmo con Alonso nel 2010 non era contento ed ora che torna a casa nostra avrà voglia di fare grandi cose”.

Stefano Grandi