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Valentino Rossi vuota il sacco su ritiro, F1, Biaggi e cosa farà ora

27/03/2022 09:14

Valentino Rossi vuota il sacco su ritiro, F1, Biaggi e cosa farà ora |  Sport e Vai

Il primo Gp senza di lui l'ha guardato in ospedale con la figlia appena nata. Un motomondiale senza Valentino Rossi fa davvero strano, dopo 25 anni di carriera. Il Dottore si confessa a Il Giornale e dice

"Che effetto mi ha fatto la prima domenica senza MotoGp? Nessuno. Ho pensato: "Che culo non essere là in pista". Lo scorso anno tenevo molto a chiudere a Valencia in modo gioioso, e ci sono riuscito. Per cui ora mi ha dato gusto guardare i Gp dal divano. Sono un grande tifoso di moto, mi piace seguirle ovunque. E mi piace fare il tifo per i nostri piloti. Poi in pista c'è mio fratello, ci sono i miei amici. Il momento difficile è stato verso giugno, tra Barcellona e Assen, quando ho deciso di smettere».

La sua nuova sfida sono le auto: Il Fanatec GT Challenge Europe che scatta a Imola

«Sono curioso di vedere quello che riuscirò a fare: ora è di nuovo tutto bello, mi diverto quando guido la macchina, quando vado a fare i test. Cose che invece alla fine in moto ero un po' stanco di fare. In fondo nasco come pilota di auto, ero sui kart da bambino, poi sono passato alle moto. Per fortuna...».

Dopo le prove con la Ferrari nel 2006 rinunciò alla F1

«Nessun rimpianto. Il primo motivo per cui non andai è che non ero pronto a smettere di correre in moto; e fu la scelta giusta perché ho poi vinto altri due mondiali e una trentina di Gp. Quindi ho fatto bene. Poi ero, sì, molto vicino alla Ferrari però non sarei andato con la Rossa, sarei finito in un suo team satellite».

Negli ultimi anni in molti hanno pensato: «ma perché non smette, perché si ostina, il futuro lo spaventa, non sa fare altro...».

«Sbagliato. Io il futuro l'avevo già costruito da tempo: un'azienda di merchandising, la VR46, un team MotoGp, un'Academy per lanciare nuovi piloti, una pista di proprietà come il Ranch.  Quanto a ostinarmi nel correre in moto, l'ho fatto perché ci credevo, perché credevo di poter continuare a vincere e comunque sono stato molto competitivo fino a metà della stagione 2019. Certo non ero più il Valentino Rossi di dieci anni prima, è normale, però ci credevo. Toh, ecco, potevo smettere un anno prima, a fine 2020, poi però il Covid, un anno del cavolo, spesso tre gare sulla stessa pista e che palle senza pubblico, mi son detto "che faccio? Smetto così? No, troppo brutto, dai, faccio un altro anno.  Io non mi sono arreso fino alla fine. Ma capisci che a quarant' anni non hai più quegli istinti omicidi di quando ne avevi venticinque. Però è stata dura. A un certo punto della mia carriera, una decina di anni fa, mi sono chiesto: smetto quando sono sulla cresta dell'onda e mi ritiro da campione del mondo, o corro fino a quando non ne posso più?»

Personaggio Rossi per un quarto di secolo

«Mi è pesato soprattutto alle gare, perché a Tavullia sto bene. Faccio vita tranquilla. Ai Gp era invece diventata tosta. Non riuscivo più a lavorare. Migliaia di persone nel paddock. Foto, firme, tutto bello ma anche troppo. Alla sera ero esausto. I contrasti con Biaggi? Io non ero nessuno e lui era il numero uno in Italia e uno dei più forti al mondo e ho cominciato a rompergli le scatole. Ero una carogna (ride). Ma adesso tutto è passato, ci siamo riavvicinati. È stata una bellissima rivalità sportiva».

Il motociclismo ora cerca un altro Rossi. Come si fa a diventarlo?

«Non so come succeda. Forse il mio segreto è stato di non voler diventare personaggio. O almeno non a tutti i costi. Sono rimasto me stesso e alla gente è piaciuto. Il Mondiale c'era prima di me e ci sarà dopo di me. Forse si ridimensionerà, una parte di gente non la seguirà più, ma la MotoGP è una cosa bella, funziona, la gente la guarda, ci sono altri piloti italiani, c'è la Ducati .Andrò a qualche gara. Al Mugello, per esempio. Sarà però una cosa un po' complicata perché da qualche parte mi devono mettere... non posso stare nel paddock senza far niente. Andrò a vedere i miei ragazzi del team, mio fratello»

 


Tags: biaggi rossi MotoGP

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