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Siti di scommesse e Decreto Dignità: che cosa cambia?

22/12/2019 15:52

Siti di scommesse e Decreto Dignità: che cosa cambia? |  Sport e Vai

Chiariamo subito un concetto: in tema di scommesse, il Decreto Dignità concentra la propria attenzione sull’impossibilità delle società di betting di farsi pubblicità. Dunque, nessuna effettiva ripercussione sui giocatori e sugli scommettitori, che potranno continuare a usufruire dei servizi messi a disposizione da queste società, ma non verranno più stimolati da campagne pubblicitarie o sponsorizzazioni. Le scommesse sportive, così come il gioco d’azzardo online, restano legali. Sarà possibile continuare ad accedervi per scommettere e provare a fare propria la vincita. Continuate, quindi, a seguire siti come www.migliorsitoscommesse.net per trovare i canali più sicuri su cui scommettere e giocare.

IL DECRETO

Entrato in vigore da circa un anno, il Decreto Dignità è stato il primo decreto firmato dall’allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Il testo è strutturato in quattro punti principali:

  • misure per il contrasto del precariato;
  • misure per il contrasto alla delocalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali;
  • misure per il contrasto alla ludopatia;
  • misure in materia di semplificazione fiscale.

Fin dalla sua presentazione, il testo non è stato esente da critiche e proposte di modifica. In particolare, l’articolo 9 “Divieto di pubblicità giochi e scommesse” ha dato adito a più di qualche critica. Diverse aziende di betting e molti lavoratori del settore disapprovano il decreto, reputandolo antidemocratico e limitante verso le aziende che, a tutti gli effetti, rispettano le norme di legalità dettate dalle autorità competenti.

UN GIRO DI AFFARI DI DECINE DI MILIARDI DI EURO

Il settore delle scommesse legali è in costante crescita e ha un giro di affari annuo di molte decine di miliardi di euro. A guadagnarci è lo stesso Stato italiano, che incassa i proventi per le concessioni delle licenze di gioco. Licenze, non proprio a buon mercato, visto che nel nostro Paese il tasso d’interesse è mediamente trenta volte superiore a quello applicato in altri Stati.

Negli ultimi anni, il numero di giocatori nel nostro Paese è cresciuto in modo esponenziale. La ludopatia è un tema molto delicato e una patologia con implicazioni anche gravi. Il Decreto Dignità mira a porre un freno a questa crescita, mettendo in guardia i giocatori più assidui sui reali rischi che si corrono e provando a indirizzarli verso un gioco più responsabile.

Come detto, le maggiori modifiche messe in atto dal Decreto Dignità in tema di scommesse e gioco d’azzardo riguardano pubblicità e sponsorizzazioni. Il testo vieta infatti ogni forma di comunicazione a fini promozionali relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro. Il divieto interessa ogni mezzo di diffusione, comprese le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, così come le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa e le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet. Sono escluse dal divieto di sponsorizzazione le principali lotterie nazionali come il Lotto e il Superenalotto, perché non determinano vittorie in denaro immediate.

Il decreto prevede sanzioni pari al 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, per ogni violazione non inferiore a euro 50.000, a  carico  del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e  dell'organizzatore  della  manifestazione,  evento  o attività.

Poche, a conti fatti, le reali ripercussioni per chi scommette o gioca su casino online in regola con le norme dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM, ex AAMS). Scommettere, giocare alle slot o a poker, rimane legale in Italia. Lo scopo del decreto resta quello di scongiurare ogni forma di promozione atta a invogliare, soprattutto i più giovani e le fasce più deboli della popolazione, a scommettere.

SPORT E SCOMMESSE

Pesanti critiche al decreto arrivano anche delle società sportive. Negli ultimi anni, infatti, molte squadre hanno stipulato contratti di sponsorizzazione con siti di scommesse e betting online. Dall’entrata in vigore del decreto, tutto ciò non è più possibile, con ripercussioni davvero pesanti sul sistema economico sportivo. In parole povere, non sono più ammesse pubblicità di siti di scommesse sulle divise ufficiali e sulla cartellonistica a bordo campo.

Una decisione che, a lungo andare, non potrà che penalizzare le società sportive italiane rispetto a quelle dei campionati stranieri, pensiamo a Liga e Premier League, dove le sponsorizzazioni di siti di scommesse sono ancora possibili.

Anche spostandosi sul web il Decreto Dignità rivela più di una falla. Il testo non permette infatti di pubblicizzare siti che pure hanno regolari licenza ADM, ma non blocca la pubblicizzazione di siti di betting internazionali, spesso di natura dubbia e non verificabile.

I DUBBI RESTANO

In definitiva, a essere penalizzate sono principalmente tutte le società in regola con le direttive e le licenze ADM, che non potranno in alcun modo più pubblicizzare le proprie attività e i propri prodotti. Di contro, la mancanza di norme ad hoc potrebbe avere come effetto indesiderato quello di veder tornare a proliferare le scommesse sportive non autorizzate e illegali, con conseguente arricchimento delle organizzazioni criminali e di tutte quelle realtà che non ricadono sotto il controllo delle autorità competenti italiane.

I dubbi sulla reale efficacia di tale decreto restano… in molti ritengono infatti che una campagna informativa in grado di spingere i giocatori ad affidarsi solo ai canali che possiedono una regolare licenza AMD, diffidando dei canali non sicuri, avrebbe potuto avere un impatto maggiore.


Tags: lotto superenalotto quote di maio Decreto Dignità

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