Ricca di spunti d'interesse l'intervista concessa da Mario Sconcerti al quotidiano Libero, in cui l'editorialista del Corriere della Sera, tra le altre cose, ha trattato anche il modo singolare con cui i giornali sportivi oggi trattano le notizie. Non si rivolgono più ai lettori per informarli, ma per compiacerli: questo è, secondo Sconcerti, il tratto dominante del giornalismo sportivo attuale:
"Io ho un vantaggio, faccio questo mestiere da tanto tempo e non voglio leggere le notizie di nessuno, mi piace anticiparle. La tendenza di oggi è che il giornale sportivo debba parlar bene di tutti, al contrario il giornale dovrebbe dar voce a una parte e all’altra. Ormai ci si limita a dire al tifoso quello che vuole sentirsi dire".
Quindi sul futuro del calcio e sul ruolo di presidenti e stampa:
"Non ho grande fiducia nei grandi capi del calcio, sono competenti sul presente ma non capiscono il cambiamento. Non bisogna andare troppo incontro alla gente, la gente va educata. Oggi i tifosi fanno propaganda da soli, si dicono le cose tra loro, invece dovrebbero essere stimolati".
