Froome, le mani sul Tour: sua anche la cronoscalata

Le mani sul Tour de France. Chris Froome ha vinto la diciottestima tappa della Grande Boucle, una frazione a cronometro di 17 km da Sallanches a Megeve. Primi 4 pianeggianti, poi una salita piuttosto dura verso il Cote des Chateaux, quindi discesa finale di circa 2,5 km. Un terreno adatto agli specialisti, ma congeniale anche agli scalatori, almeno a quelli che dopo due settimane e mezzo di Tour hanno ancora benzina nelle gambe. 

Froome ha sbaragliato ancora una volta la concorrenza, consolidando la leadership in classifica generale. Il britannico della Sky è andato piano in avvio, quando ha pagato un distacco seppur contenuto da Dumoulin, poi ha recuperato sul tratto in salita, chiudendo con il tempo di 30'43''. Alle sue spalle proprio lo specialista olandese della Giant-Alpecin, secondo con un ritardo di 21 secondi. 

Alle loro spalle, ottima la performance di Fabio Aru e Richie Porte, terzi a pari merito in 31'16''. Per il sardo della Astana una posizione recuperata in classifica generale (la settima, a scapito di Valverde) e tanti secondi recuperati a tutti gli altri, a cominciare da Mollema e Yates, che hanno pagato i distacchi più pesanti, rispettivamente di 1'25'' ed 1'23'' dal vincitore. Benino Quintana, che ha limitato i danni chiudendo col tempo di 31'53'', ad un minuto e 10'' da Froome. 

In classifica generale Froome sempre più primo con 3'52'' su Mollema e 4'16'' su Yates. Quarto Quintana, quindi Bardet e Porte. Per Aru settimo posto a 6'08'', con meno di due minuti da recuperare per entrare in zona podio.