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Ziliani scatenato su carta Covisoc e Juve: Non vi conviene tirarla fuori

11/03/2023 13:55

Ziliani scatenato su carta Covisoc e Juve: Non vi conviene tirarla fuori |  Sport e Vai

La decisione del Consiglio di stato di respingere il ricorso della Figc sulla carta Covisoc da consegnare alla Juve ha scatenato Paolo Ziliani. Con 14 tweet di fila il giornalista de Il Fatto quotidiano ricostruisce i fatti e scrive

IL MISTERO DELLA CARTA COVISOC. Non è un nuovo episodio della serie televisiva "Poirot", ma in quanto a suspense persino Agatha Christie avrebbe faticato a fare meglio. FIGC, CONSOB, COVISOC, Procura di Torino, Procura Federale: qual è il reato e chi l'ha commesso? Per provare a farsi un'idea c'è un fil rouge che bisogna seguire: quello delle date. Che scandiscono il verificarsi di fatti. Tutto ha inizio nella primavera del 2021: la CONSOB sta meditando di aprire un'inchiesta sui bilanci della Juventus quotata in borsa. L'inchiesta verrà ufficialmente aperta il 12 luglio ma ad aprile la COVISOC, l'organismo di controllo dei bilanci dei club italiani, scrive alla Procura FIGC per chiedere lumi: su cosa? È stata forse interpellata dalla CONSOB che a sua volta vuole da lei informazioni?


Non lo sappiamo. Sappiamo invece che la Procura FIGC risponde alla COVISOC (nota 10940) fornendole le sue "indicazioni interpretative". Su quale tema? Nessuno lo sa: di certo stiamo parlando della famosa "carta COVISOC" oggetto del contendere tra Juventus e FIGC. A ottobre 2021 si apprende che la Procura di Torino sta indagando sui conti della Juventus su segnalazione della CONSOB; che scrive alla COVISOC per comunicarle la novità e informarla. A quel punto la COVISOC gira il tutto a Gravina (protocollo 8260) in data 19.10.21. Passano 6 mesi e il primo aprile 2022 la Procura FIGC deferisce 11 club, Juventus in testa, per scorretto uso delle plusvalenze. Dopo un processo velocissimo il 15 aprile tutti vengono assolti. Chinè fa ricorso ma il 17 maggio la Corte d'Appello conferma la sentenza. Sembra tutto finito e dimenticato ma non è così. Passano altri 6 mesi e il 28 novembre 2022 la Juventus annuncia le dimissioni di Agnelli e di tutto il CdA travolti dallo scandalo dell'inchiesta Prisma che ha svelato una miriade di illeciti nei bilanci del club .

Tra gli altri quello delle plusvalenze fittizie. La Procura di Torino spiega che la Juventus come società quotata doveva attenersi al principio contabile internazionale IAS 38, par. 45, che impedisce di registrare plusvalenze negli scambi "a specchio" di giocatori. Oltre a ciò la Juventus aveva fatto del ricorso a queste plusvalenze fittizie un vero e proprio sistema che le consentiva di nascondere ingenti perdite a bilancio iscrivendo all'attivo soldi mai realmente entrati in cassa e alterando così la regolarità dei campionati.

La Procura di Torino invia le sue carte alla FIGC e la Procura federale è costretta a prendere atto di due cose: 1. la Juventus ha ripetutamente imbrogliato falsando i suoi bilanci per anni; 2. il processo sportivo celebrato sei mesi prima è stato una farsa. Dopodiché arriviamo ad oggi: viene revocata la sentenza del 17 maggio, viene rifatto il processo, Chinè chiede 9 punti di penalizzazione per la Juventus ma la Corte ne infligge 15 con pesantissime inibizioni per Agnelli, Paratici, Arrivabene e via dicendo. E tornando a bomba, e cioè al mistero della "carta COVISOC", la domanda è: riannodando il nastro, di cosa si sarà parlato nei carteggi del 2021 intercorsi tra CONSOB, COVISOC e Procura FIGC? È azzardato pensare che si sia parlato dei bilanci falsati della Juventus?

La CONSOB potrebbe aver chiesto alla COVISOC il perchè del mancato controllo sul principio IAS 38 la cui non applicazione ha permesso alla Juventus di iscrivere a bilancio per anni centinaia di milioni di ricavi illegali? E cosa si sono detti COVISOC e Procura FIGC? Di certo la Procura ha sentito il bisogno di non rimanere a guardare: presto le evidenze penali dell'inchieste torinese sarebbe state di dominio pubblico e un processo-plusvalenze in campo sportivo andava istruito. In che modo s'è visto: da dilettanti allo sbaraglio. Nessuno esce da questa storia con l'onore delle armi: nè la Juventus nè la COVISOC nè Gravina nè la Procura di Chinè. La Juve voleva la "carta" per sfruttare il cavillo, ma se alla fine il contenuto resterà segreto ci guadagneranno tutti. Meglio non sapere, a volte


Tags: juventus procura Ziliani

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