Witsel: In Cina non sono in vacanza, è calcio vero critiche ingiuste

"Non c'è mica tanta differenza tra il calcio russo e quello cinese, andando a giocare in Cina non credo di aver ucciso nessuno". Axel Witsel, dal ritiro del Belgio, si difende dalle accuse di "mercenario" per aver scelto un torneo di basso profilo (rinunciando tra l'altro alla Juventus). Il centrocampista si dice felice allo Tianjin Quanjian: "La mia squadra sarebbe tra le prime 5 in Belgio, il calcio in Cina non è una colonia di vacanze, si lavora duro. C'è grande aggressività in campo e molti contatti fisici. Tatticamente non sarà il miglior torneo del mondo, magari, perchè le squadre lasciano molto giocare. Non capisco però il perchè di tante critiche per la mia decisione ma non me ne bado. Ognuno può avere le sue idee, ma tornassi indietro rifarei esattamente la stessa cosa". Witsel ha segnato il suo primo gol in SuperLeague alla seconda gara di campionato, contro lo Shanghai Greenland: "Per me è un privilegio avere come allenatore Fabio Cannavaro, mi ha spiegato chiaramente cosa si aspetta da me. In nazionale sono un centrocampista difensivo, in Cina posso giocare più avanti".

Stefano Grandi