Wenger: "La cessione di Cole al Chelsea il rimpianto della mia carriera"

LONDRA - Da Thierry Henry a Patrick Vieira, Arsene Wenger ha scovato, valorizzato e anche ceduto un gran numero di giocatori di talento da quando allena l’Arsenal, ovvero dall’ottobre del 1996. Il suo più grande rimpianto, però, da quando è manager dei Gunners è legato a un calciatore  che, seppur importante per la storia del club, non suscita di certo la fantasia dei tifosi inglesi: Ashley Cole. In un’intervista inserita all’interno di “Invincibles”, il volume scritto dalla giornalista Amy Lawrence sull’Arsenal del 2003/04, campione e imbattuto in Premier League, Wenger ha rivelato di soffrire ancora per la cessione di Cole al Chelsea nell’estate del 2006. “L’addio di Cole - ha raccontato il manager francese - è il rimpianto della mia carriera. Lasciò l’Arsenal per un equivoco tra il suo agente e la società. Era un fantastico lottatore e il resto della sua carriera ha dimostrato che grande giocatore fosse. Sarebbe dovuto rimanere qui da noi”. Nello stesso volume, Wenger parla dei talenti di quello straordinario anno dei Gunners. Curiosa la definizione di Henry, che con l’Arsenal segnò qualcosa come 226 reti in 368 partite. “Era un Usain Bolt con un talento per il calcio da top player”.