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Veltroni: Higuain triste e annoiato ma non è un ferrovecchio

18/01/2019 11:18

Veltroni: Higuain triste e annoiato ma non è un ferrovecchio |  Sport e Vai

Nel suo articolo sulla Gazzetta, Walter Veltroni spiega il suo punto di vista sulla vicenda Higuain e scrive: "Ascoltami bene. Se ti annoi o ti stanchi, ricordati di quando sognavi, di quando eri tifoso, di quando hai cominciato. Ma soprattutto ricordati di non lamentarti. Ricordati di quelli che lavorano davvero e rinunciano a qualcosa, qualunque sia, per pagare il biglietto della partita la domenica. Soltanto per vedere te". E’ il consiglio di Jorge Valdano, argentino saggio, ai giocatori intristiti, quelli che improvvisamente si sentono come "un impiegato" vinto "dalla routine, vinto dai suoi pazienti obblighi".

 L’ultimo Higuain sembrava così. Sembrava annoiato, malinconico, deprivato di motivazioni entusiasmanti. C’era in lui più rabbia che determinazione. Higuain è un campione assoluto, ora sarebbe ingiusto e stupido dimenticarlo. Non è un ferrovecchio, non è un giocatore da mettere in garage a contemplare i cinque scudetti vinti in Spagna e in Italia. Non è una foto ingiallita, ha trentuno anni. Due meno di Cristiano Ronaldo. E’ però un giocatore triste, almeno così sembra a un occhio esterno.

Higuain, al quale chiesi della sua malinconia, mi rispose : "Sono trasparente, se sto bene lo vedi, se sto male lo vedi… Tutto quello che esprimo forse, in fondo, è quello che mi ha detto mia madre: fare tutto con la massima passione".

A Milano sembrava che avesse lo sguardo spento. Fino al teatrino un po’ lunare dell’altra sera. Gioca al 90%, non è nella foto con lo sceicco perché è a fare i massaggi, non ha la febbre, non gioca perché è malato, no è in panchina anzi scende in campo. Sembravano quei comunicati del Soviet dell’Urss quando il leader supremo aveva avuto un coccolone e lo si spacciava per un mal di testa. Higuain, per come lo abbiamo conosciuto, non avrebbe rinunciato a quella finale. E’ un combattente, non una mammola a cui tremano le gambe. Se lo ha fatto, a mio avviso sbagliando, è perché si sentiva fuori posto. Quando gli chiesi chi era stato l’allenatore più importante della sua vita mi rispose senza esitazioni Sarri. Ora lo raggiunge, auguri. A Milano Gonzalo Higuain ha lasciato un po’ della sua credibilità... Chi ama il calcio spera che Higuain ci torni presto, tra i migliori".


Tags: milan walter veltroni higuain

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