Udinese, Pozzo: Impossibile giocare il 13 giugno, sapete una cosa?

"Se il giardiniere dell'Udinese contagia il nonno e il nonno muore ne rispondiamo noi come società, per come sono scritte le regole, allora per tranquillizzare tutti ho mandato una lettera a tutti ma non significa che non vogliamo giocare". Il patron dell'Udinese Pozzo chiarisce il senso della missiva inviata a Spadafora, in cui sottolineava le sue perplessità legate al protocollo degli allenamenti e invocava una maggiore tutela per i medici sociali, gravati da un’eccessiva responsabilità civile e penale in merito all’eventuale positività di un giocatore. Intervenuto a Radio anch'io sport, su Radio1, Pozzo aggiunge " E' venuto fuori un pandemonio, giocare il 13 giugno però è un insulto all'intelligenza. Qualsiasi preparatore atletico dirà che dopo 2 mesi e mezzo di inattività un giocatore ha bisogno di un mese di allenamenti veri, agonistici, con le partitelle, con scrontri fisici, non quelli che stiamo facendo ora. Noi siamo ancora qui che ci stiamo allenando con gradualità e devo ringrazire il Governo per la prudenza che sta utilizzando. Questi calciatori sarebbero in quarantena permanente, andrebbero in ritiro ogni 2 giorni e per tre mesi non farebbero altro che allenarsi e giocare. Abbiamo perso tre mesi ma è meglio spostare il calendario in avanti che comprimerlo".