Tv: Nuovo format a rischio, slitta asta diritti Champions

Non si terrà a febbraio, come di consueto, l'asta bandita dall'Uefa per l'assegnazione dei diritti tv di Champions. Il quotidiano economico Italia Oggi rilancia l'indiscrezione spiegando come il massimo organismo europeo calcistico miri a prender tempo in attesa di sviluppi su più fronti. Il primo è relativo al format della competizione: l'annunciata riforma, che consentirebbe l'accesso alla fase a gironi delle prime 4 dei 4 principali campionati (Premier, Bundesliga, Liga e Serie A) è di vitale importanza per il peso economico da attribuire ai diritti. Scontato che le tv pagherebbero di più se ci fosse un maggior numero di top-club garantito per tutta la prima fase ma non è così sicuro oggi che il cambiamento avrà luogo. L'Epfl, l'associazione che raccoglie le leghe professionistiche europee, ha presentato formale disdetta dell'accordo quadro con l'Uefa per tutelare le leghe minori. Tutti i paesi più piccoli, ma anche la Francia che non rientra nelle 4 nazioni tutelate, non sono d'accordo con il nuovo format. L'accordo quadro con l’EPFL va discusso entro marzo e lo stesso presidente Uefa Alexander Ceferin ha detto nelle scorse settimane che la riforma della Super Champions League al momento non va considerata come ufficiale. Ci sono poi altri aspetti, legati ad esempio al futuro ancora non chiaro di Mediaset Premium dopo la vicenda-Vivendi: Premium ha pagato oltre 210 milioni di euro all'anno per l'esclusiva sul trennio 2015-2018 ma finora l'investimento ha reso meno del previsto. Tutto rimane aperto, quindi, non solo per lasciare più tempo a Uefa, società e broadcaster di valutare l’impatto delle eventuali novità, ma soprattutto perchè di queste novità bisogna ancora definire più chiaramente il perimetro.