Trezeguet, frecciata ad Allegri nel giorno dell'addio

Da ieri non fa più parte della famiglia della Juventus, anche se il cuore resta bianconero. David Trezeguet non è più il Brand Ambassador della Vecchia Signora (dopo sei anni) e si confessa alla Gazzetta dello sport. Guardandosi indietro ricorda che avrebbe potuto giocare per altri club italiani  ("Per Fiorentina, Lazio, forse Milan. Più di tutti per la Roma. Credo fosse una scelta tra me e Fabio Junior, non si sono accordati col Monaco e hanno preso lui") poi si sofferma sul presente dei bianconeri e non risparmia qualche frecciata

«CR7 colpo geniale. Allegri okay, però... La Serie A deve svoltare come mentalità. Allegri e' ok, nella gestione di certe partite, sicuramente. La Juve ha rischiato di non andare in Champions per uno 0-3 con il Milan. Con Allegri non sarebbe successo. La Juve e' ancora un riferimento in Italia. E’ praticamente l’ultimo club con una proprietà italiana e qui domina. A livello internazionale no, questo è chiaro. La problematica per me è la mentalità. All’estero tutti vanno a tutta velocità, sempre. Io sono per i cambi radicali: dopo Allegri, mi sarebbe piaciuto un allenatore straniero. I tedeschi avevano squadre piene di giocatori di due metri, poi è arrivato Guardiola e un movimento è cambiato. Certo, so che ci sono problemi. Errore più grande? Lasciare andare via Coman".  Si parla danche di Del Piero: «Non so perché Del Piero non sia alla Juve. E’ per l’ultimo rinnovo di contratto? Non lo so, una cosa così però per me si può sistemare prendendo un caffè insieme». Inevitabile, infine, una chiosa sul suo futuro: “Spero in un grande club. A fare il presidente”.