01/12/2022 08:34
Emergono nuovi retroscena sull'inchiesta legata alle plusvalenze fittizie e ai bilanci taroccati della Juventus. Repubblica, Corriere della Sera ed altri giornali pubblicano diverse intercettazioni che inchiodano il club bianconero. Eccone alcune
«Tanto la Consob la supercazzoliamo», diceva a un collega il direttore finanziario della Juve Stefano Cerrato, parlando dello scambio con il Marsiglia Tongya/Aké e valso una plusvalenza di 8 milioni. L’intercettazione è del 15 ottobre 2021 e l’ispezione dell’organo di vigilanza, avviata tre mesi prima, era ormai alle battute finali.
Poi c'è quella tra il direttore sportivo del club bianconero, Federico Cherubini e il dirigente contabile della Juve, Stefano Bertola. I due si incontrano a cena il 22 luglio 2021 e discutono di plusvalenze. Si parla anche di Fabio Paratici, che ha lasciato il club da qualche giorno. Cherubini dice:
«Tutte le plusvalenze sono artefatte nei valori: se torniamo a essere bravi le avremmo sane come facevamo un tempo. Io l’ho detto a Fabio: è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui mi rispondeva: “Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Ha avuto carta libera».
Bertola poi dice: «La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Qui è peggio di Calciopoli. A Calciopoli ci sputavano merda addosso, qui ce la siamo creata noi».
In un’altra telefonata, citata da La Repubblica, Cherubini parla ancora di Paratici: «Con Fabio non si poteva ragionare. Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera».