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Striscione, futuro, Insigne e De Laurentiis: Spalletti vuota il sacco su tutto

13/05/2022 12:22

Striscione, futuro, Insigne e De Laurentiis: Spalletti vuota il sacco su tutto |  Sport e Vai

Luciano Spalletti parla in conferenza stampa a due giorni da Napoli-Genoa. La vigilia sarebbe domani, ma a Napoli è in programma la tappa del Giro d'Italia e allora il tecnico parla in anticipo, quando in città si discute tanto della contestazione e degli striscioni contro lui e De Laurentiis:

"La Panda penso prima di tutto bisognerebbe vedere in che stato ce la daranno, se ha fatto tanti chilometri, le gomme in che condizioni stanno. Poi se non mi fanno trovare i cd di Pino Daniele dentro, non la riprendo. Aria diversa attorno a me? Può darsi sia cambiato qualcosa, quando sono arrivato non ho trovato aria di contestazione ma qualcosa di peggio: l'indifferenza. In molti non sentivano più il legame con il Napoli, in certi momenti mi sembrava di essere il solo a credere in questa squadra. Oggi che siamo tornati in Champions c'è addirittura il rammarico di non aver combattuto fino in fondo per la vittoria del campionato. È cambiato che mi sento meno solo, ora evidentemente sono tanti di più quelli che credono nel Napoli. Prendiamo le griglie di partenza dei giornali a inizio campionato: tutti ci mettevano in settima posizione, dopo che Sarri era andato alla Lazio e Mourinho alla Roma. Tutti ci mettevano fuori dalle prime quattro. Poi noi abbiamo lottato per lo scudetto e allora le cose sono cambiate".

Sulla possibilità di vivere stabilmente a Napoli: 

"Vivere in un hotel significa dedicarsi interamente al lavoro, ci sono molte più opportunità di socializzare in un hotel che in una casa, dove si vive con la famiglia. Comunque ho trovato la soluzione: mi son fatto fare un preventivo per un camper, così ogni mese giro per un quartiere della città e partecipo pure alle feste rionali. Una sosta la voglio fare a piazza Dante davanti alla libreria di Tullio Pironti, che non ho fatto in tempo a conoscere. Con lui avrei fatto volentieri una partita a scacchi o una partita a scopa. Ho iniziato a leggere un po' il suo libro e mi è piaciuto molto". 

Quindi un retroscena su ciò che è successo dopo lo striscione:

"Ieri ho incontrato alcuni ragazzi delle curve che mi hanno assicurato di non essere dell'opinione dello striscione, stamattina ho trovato un foglio A4 al tergicristalli dell'auto e c'erano scritte cose diverse da quello striscione. Si potrebbe fare un articolo anche su quelli, in fondo si tratta sempre di due persone. Anche noi del Napoli abbiamo fatto uno striscione, abbiamo messo la firma sotto un campionato molto bello, in cui abbiamo raggiunto un traguardo importante, perché subito dopo lo scudetto viene la Champions League. Siamo i primi a essere dispiaciuti per non aver lottato fino all'ultimo per il titolo, ma di strada ne abbiamo fatta tanta e i ragazzi hanno superato tante difficoltà per essere qui a questo punto della stagione. Abbiamo pareggiato con la Juventus in dodici giocatori, abbiamo vinto partite soprattutto in trasferta molto difficili. Ma si parla giustamente delle sconfitte in casa, di cui siamo molto rammaricati. Dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra".

Col Genoa sarà l'ultima al Maradona per Insigne, ma si guarda anche più avanti:

"Napoli del futuro? C'è Giuntoli con cui si parla quotidianamente di questo. Si riuscirà a essere forti se si prenderanno calciatori con dei comportamenti giusti, professionali, ma anche se avremo tifosi che ci sosterranno, un'informazione che ci rispetterà e non creerà dubbi ad arte. Qualche miccia è stata messa, a leggere quello che si è scritto in questa settimana. La gara col Genoa? Ci aspetta una partita difficilissima, in cui proveremo a ottenere un risultato molto prestigioso come quello del podio del campionato. Ci saranno tanti tifosi, il calcio ha un unico modo per tornare a farsi amare: essere credibile. Vogliamo regalare una soddisfazione ai nostri tifosi. Ricordo tante partite tirate all'ultima giornata anche contro squadre senza obiettivi, pensiamo a Napoli-Verona dell'anno scorso o allo stesso Roma-Genoa del 2017. Esperimenti? No, metteremo in campo la formazione migliore, contro una squadra che con Blessin ha fatto un percorso importante e che ci farà soffrire. Insigne? È la sua ultima al Maradona. Tra i tanti motivi che mi hanno spinto ad accettare la panchina del Napoli c'è stato quello di poter lavorare con Insigne. È stato motivo di grande orgoglio, anche solo per un anno. Lo ringrazio per la disponibilità che ha avuto nei miei confronti e nei confronti dei compagni".

Infine una precisazione:

"Non ho dubbi, io sarò sulla panchina del Napoli il prossimo anno. Stiamo facendo il nostro lavoro in maniera corretta, tentando di valutare anche la creazione di una squadra sempre più forte. Apprezzo molto chi vuole stimolarci e vuole puntare a obiettivi sempre più ambiziosi, però a volte si deve combattere con delle cose che sono fuori misura, a volte fatte anche ad arte, che vanno al tentativo di distruggere i miglioramenti fatti dall'anno scorso a quest'anno e sono tante. Vorrei chiedere ai giornalisti: com'è che eravate convinti che a Torino andassimo a fare una passeggiata? Sapete che dopo l'Empoli dovevo andare da mia mamma, che non vedo da un anno, e invece sono tornato in autobus con la squadra perché ero dispiaciuto?".


Tags: napoli aurelio de laurentiis luciano spalletti

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