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Strinic mette il dito nella piaga: Con Sarri giocano solo 13 giocatori

28/09/2017 09:34

Strinic mette il dito nella piaga: Con Sarri giocano solo 13 giocatori |  Sport e Vai

Ha lasciato il Napoli da un po' e alla Sampdoria si sta prendendo parecchie soddisfazioni da subito ma Strinic non è riuscito ancora a dimenticare le amarezze del periodo in azzurro. Ancora non ha metabolizzato le tante panchine e i metodi di Sarri e in un'intervista a Repubblica per la terza volta in un mese torna ad attaccare il tecnico partenopeo. Si era detto che il croato aveva pensato perfino al ritiro, il giocatore corregge il tiro ma non la sostanza e dice: «Al ritiro proprio forse no, era un esempio. Però che non ce la facessi più è vero. Ero venuto in Italia con grandi speranze, avevo scelto il vostro campionato perché so che fa migliorare molto i difensori, lo avevo capito con mister Reja a Spalato, avevo optato per Napoli, pur avendo offerte da Inter e diverse squadre inglesi, per il calore della gente, per la passione dei tifosi che ricorda quella del mio paese. Due anni e mezzo e non è andata come volevo. C'era chi, come Maggio, giocava anche meno di me. Ma stare ai margini non mi rende felice. Ho bisogno di fiducia. Di sentirmi parte integrante di un qualcosa. Per essere stimolato. E poi, continuando così, sapevo che avrei perso la nazionale. Già ora non mi chiamano. E' giusto. Con la Croazia non giochi tutte le settimane, devi sparare tutto in una volta sola. Bisogna essere al top. Non è possibile se in Italia giochi ogni tanto». Alla Samp gioca e Giampaolo gli piace ma i paragoni tra il tecnico della Samp e quello azzurro non lo convincono troppo: «Nel giudizio c'è qualcosa che mi condiziona: qui sono venuto per giocare ed è normale che in questo momento io dica Giampaolo. Credo sia utile una conoscenza più profonda, preferirei rispondere fra qualche mese. Una cosa però salta subito agli occhi: Sarri è più freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto, dialoga con tutti, ti spiega. Si pone come un fratello e pare proprio una brava persona, poi esistono differenze in certi dettagli, anche perché giochiamo con un modulo diverso. Ho ancora tanto da imparare, c'è spazio per crescere». Strinic apprezza molto anche l'ambiente a Genova :”Sono qui da tre settimane e mi trovo benissimo. Rispetto a Napoli è un altro mondo, là non potevi uscire, qui a volte manco ti riconoscono. Mia moglie Ivana è felice, i miei due figli Marta e Pietro anche. Vivo tra Quarto e Quinto, siamo casalinghi, la sera usciamo poco, ma abbiamo già capito che vivremo molto bene»

Stefano Grandi

 


Tags: napoli strinic sarri

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