Spalletti sa come si batte il Napoli di Sarri e ha l'arma giusta

Nel suo sfogo “rubato” al ristorante, tra le varie cose più o meno estrapolate, Spalletti aveva ricordato una grande verità: lui con la Roma era arrivato davanti al Napoli (“e ora ve lo sognate”, aveva detto ai tifosi giallorossi). Già perchè Spalletti sa come si batte il Napoli di Sarri, c'è già riuscito (anche se l'anno scorso perse in casa lo scontro diretto) e sa come provare a mettere il bavaglio al calcio-spettacolo degli azzurri. Domenica sera Inter-Napoli a San Siro è un match della verità per tutt'e due. Per i nerazzurri, che sognavano di uscire dal tunnel nel derby ma che ora, dopo il rinvio a data da destinarsi del match con il Milan, si giocano davvero tutto contro la capolista e per il Napoli che deve dimostrare di aver metabolizzato (soprattutto a livello psicologico) la mazzata della sconfitta interna con la Roma e l'ipotetico (ancora virtuale) sorpasso della Juve. Forse un vantaggio per i nerazzurri trovare una squadra ancora un po' scossa, che sa di non poter sbagliare niente perchè il “bonus” se l'è giocato già e per vincere e far ripartire la rinascita Spalletti medita a rilanciare l'arma segreta. Rafinha. L'ex Barcellona verrà monitorato con attenzione durante tutta la settimana e la sensazione è che stavolta possa toccare davvero a lui dall'inizio dopo gli “antipasti” degli spezzoni riservatigli nelle gare scorse. Già in passato i partenopei hanno mostrato di soffrire un uomo tra le linee dotato di fantasia e colpi, il brasiliano potrebbe essere la mossa giusta, che giochi dal 1' o entri a gara in corso. Di sicuro ci sarà anche Icardi, che ha avuto una settimana di più per riprendersi al meglio, ed anche Borja Valero è in via di pieno recupero. Nessun infortunato e nessuno squalificato, Spalletti può scegliere la migliore Inter possibile e lavorerà in settimana su quelli che sono i punti deboli degli azzurri. Ritmo, giocate in velocità, aggressione sul portatore, centrocampo più folto. Il Napoli, si sa, è una macchina quasi perfetta ma basta che si inceppi un anello e tutto il meccanismo rischia di saltare. E Spalletti sa come si fa...