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Spalletti: Per giocare a Natale servono nuovi stadi

07/01/2017 13:09

Spalletti: Per giocare a Natale servono nuovi stadi |  Sport e Vai

Natale sì, Natale no. E' il tema della settimana in serie A dopo le varie proposte che arrivano per introdurre anche in Italia l'abitudine a giocare durante le feste ma tra tanti sì ecco che arriva il no di Spalletti. Il tecnico della Roma motiva così la sua posizione: “Io non penso sia una questione di calendario giocare nelle soste, penso che dipenda dagli stadi. Bisogna creare gli stadi in Italia. Incontro tante famiglie che vorrebbero andarci. Abbiamo l'occasione di essere gestiti dagli americani e la spettacolarità dello sport loro ci insegna qualcosa. Dobbiamo rispettare le famiglie che vogliono andare allo stadio. C'è chi sostiene che è uguale vedere le partite in tv, ma se un giapponese accende la televisione e c'è una partita inglese e una italiana, stai tranquillo che guarda quella inglese. La partecipazione di uno stadio inglese o tedesco arriva fino al divano del giapponese. Anche per loro è importante avere gli stadi. Il calcio italiano sarà scelto in funzione degli sportivi dentro gli stadi. Bisogna rispettare chi spende i soldi per vedere una partita di calcio”. Capitolo mercato, Spalletti ironizza: “Sembra di essere a Porta Portese... un giorno appare una cosa, quello dopo un'altra. Questa è la squadra forte che ho scelto e mi stava bene per quello che era. Poi se ci sono situazioni obbligate, come la partenza di Iturbe e la Coppa d'Africa di Salah, dobbiamo essere bravi a sopperire ma non siamo nella condizione di scegliere quelli che preferiamo, dobbiamo saperci inserire nelle situazioni interessanti. Questa è la verità. Siamo forti e per migliorarci dovremmo prendere giocatori cari e ora non possiamo investire in quel senso. I nomi che fate sono corretti perché li dicono anche a me. Oggi l'attenzione è su Feghouli ma stanno ancora parlando. Vorrei acquistare il nostro pubblico, levassero le barriere e facessero tornare il nostro pubblico allo stadio. Gli allenatori bravi si sostituiscono, i calciatori anche, la stessa cosa non si può fare con la passione dei tifosi romanisti. Sicuramente le partite della Roma sarebbero vendute in tutto il mondo con la Curva Sud piena, ansi Sky dovrebbe pagargli i biglietti”. Il tema del possibile addio a fine anno torna: “La società si aspetta di vincere, per meritare questa Roma bisogna vincere. La squadra deve dare il massimo per raggiungere il massimo obiettivo, se non vinco devo far posto a un altro. I giocatori sono forti e io sono d'accordo, no dobbiamo scendere al di sotto del nostro massimo. Voi dite che è forte, io dico che la squadra è forte, ora dobbiamo farlo vedere, non c'è alternativa”. Dopo una battuta sulla Juve (“se allenerei mai la Juve? Mi coglie di sorpresa, comunque faccio questo di lavoro. Non vedo perché ci mette la Juventus invece che Milan o Fiorentina, ma questo è il mio mestiere e vado da tutte le parti ad allenare“) un pensiero su Tavecchio, che ha detto che la Roma non ha la struttura della Juve per vincere: “Per avere la cultura bisogna aver vinto, noi è troppi anni che non si vince nulla. Non ha sbagliato tantissimo, è difficile vedere se il nostro modo di lavoro è mancante perché non avendo vinto non possiamo saperlo. Noi però stiamo lavorando bene, abbiamo una società che investe nelle strutture, attenta sul mercato. Non serve dire solamente la parola vincere ma è più importante la parola crescere. Serve sostanza alle parole. Ultimamente si parla molto della Cina, non puoi certo paragonarti ai club cinesi per quanto riguarda le spese. Prima si ambiva a andare nelle squadra forte per guadagnare soldi, ora esistono le squadre cinesi per farti arrivare prima al successo. Per sopperire al confronto finanziario c'è da lavorare, soprattutto sulla prospettiva di qualche giocatore. Se vanno avanti così li prendono tutti. Credo sia giusto mettere delle regole in questo senso. Se noi diciamo di vincere e basta siamo tutti d'accordo. Noi dobbiamo vincere”.


Tags: Roma spalletti natale

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