Spalletti e il regalo a Mourinho, il precedente del dono a Totti e Ilary

Aveva voglia di dire tutto già sabato, Luciano Spalletti, nella conferenza di vigilia di Napoli-Roma. Il tecnico azzurro aveva detto, parlando di Mourinho: "Gli faccio gli auguri di compleanno anche un po' in ritardo anche se mi sarei aspettato un invito alla sua festa, ci sono rimasto un po' male". Nessuno in quella circostanza gli chiese quale era il regalo ma la domanda è arrivata dopo la partita vinta dal suo Napoli per 2-1. Spalletti ha rivelato: "Gli ho regalato una statua di Pulcinella, pensavo di essere invitato alla sua festa, volevo dargliela di persona, non mi ha invitato e gli ho dato oggi il regalo, Lo troverà negli spogliatoi".

Interpretare il significato del regalo è arduo, potrebbe essere una goliardica metafora dello Special One che piange sempre o semplicemente un omaggio tipico napoletano, ora che Napoli è sempre più la citta di don Luciano ma l'allenatore azzurro non è nuovo a colpi di scena di questo tipo.

Quand'era alla Roma, nell'anno dell'addio di Totti, il capitano giallorosso si lamentò che era stato proprio l'allenatore a costringerlo a smettere di giocare mentre Ilary - all'epoca ancora moglie innamorata - definì pubblicamente Spalletti "un piccolo uomo".

Parole che Spalletti si segnò con la matita rossa e nel settembre successivo, in occasione della festa di compleanno di Totti, scrisse un messaggio sarcastico sul profilo twitter della Roma (ripetendo poi il concetto anche in tv):

“Auguri Francesco, auguri sinceri per i tuoi quarant’anni . Siccome è la tua festa, io volevo pensare anche alla tua splendida signora e ho comprato un regalo anche per lei: si tratta di un vecchissimo pezzo di Mia Martini, un grandissimo successo al quale io ero legato: il 45 giri di 'Piccolo uomo' di Mia Martini, lei me lo ha ricordato e mi ha dato una grandissima gioia. Auguri".

"A te ho comprato la DeLorean, la macchina del tempo, così potrai scegliere quello che fare, tornare indietro o andare nel futuro, tutto quello che tu desideri. La tua maglia è il numero 10 ma ora siamo fermi al 9,9 perché sei stato e sei uno splendido falso nueve, quando ne ho bisogno. Con me, in 167 partite, hai segnato e mi hai fatto gioire 99 volte, quindi come voto ti do 9,9. Ci manca quel pezzettino lì, quel gol lì per arrivare al 100 e al 10 come voto".

Se con Mourinho, al di là dell'ironia, il rapporto sembra comunque sincero non è detto che con Totti non possa tornarlo. Di recente l'ex n.10 giallorosso ha detto in due circostanze che sarebbe lieto di incontrare Spalletti e di chiarire tutto di persona. Un invito accolto dall'allenatore azzurro che proprio sabato ha risposto così: " "Se lui ha piacere di parlare con me non vedo perché dovrebbe essere differente per me, sarebbe un piacere anche per me".