Spalletti, altro che esultanza: che lezione nel dopopartita

Il Napoli torna a vincere, gli azzurri salgano al terzo posto in campionato e soprattutto cancellano la brutta prestazione di Coppa Italia contro la Fiorentina. Ma al termine del match vinto sul campo del Bologna, Luciano Spalletti sembra non avere nessuna voglia di sedersi sugli allori. Anzi le sue parole suonano più come un avvertimento alla squadra.

Mi arrabbio quando non facciamo bene la nostra professione: noi dobbiamo giocare a pallone. Se quando ci arriva lo gestiamo male, noi non siamo adatti a difenderci di fisico e con la forza in area di rigore. Dobbiamo pulire i palloni sporchi e riorganizzare una fase di possesso senza difenderci ad oltranza perché non sappiamo farlo. A volte perdiamo la bussola e diventiamo molli e banali per quella che è l’importanza del ruolo che abbiamo, per la maglia che indossiamo e per la città che rappresentiamo.

Il Napoli ha lasciato per strada tanti punti pesanti soprattutto al Maradona con le bruttissime sconfitte con Empoli e Spezia.

Abbiamo lasciato punti per strada che sono difficili da ritrovare, si può perdere con delle assenze, ma anche se non siamo tutti si può non perdere. Abbiamo perso partite complicata per la nostra classifica, davanti vanno forte e noi dobbiamo per forza arrivare tra le prime quattro. Abbiamo la qualità per farcela.