27/08/2017 09:51
Un'Inter in grado di espugnare Roma con un punteggio così roboante non si vedeva dai tempi di Ronaldo. Al di là dei dati numerici, però, la bella serata dell'Olimpico ha evidenziato soprattutto la ritrovata solidità dei nerazzurri. In difficoltà per 70 minuti contro una buona Roma, certo, ma capaci di reggere, di tenere botta, di reagire e di colpire al momento opportuno, senza cedere di schianto, come accaduto troppe volte nel recente passato.
L'impronta del tecnico è già evidente in una squadra che ha già tutti i crismi e le caratteristiche di Spalletti. Solida, quadrata, sempre in grado di ritrovare i fili del discorso, anche nelle fasi più concitate, l'Inter si è riportata in partita appena l'avversario ha vissuto il primo momento di calo della sua serata. Un cinismo, una spietatezza, che sono un marchio di fabbrica delle squadre vincenti, oltre che delle grandi squadre. E Spalletti, che ieri ha consumato la sua personalissima rivincita su tutto l'ambiente romanista, vuole trasformare l'Inter sia nell'una che nell'altra.
Certo, tutto diventa più facile se al centro dell'attacco c'è un giocatore capace di fare la differenza e di trasformare in oro tutti i palloni a disposizione. Come con la Fiorentina, Maurito è stata l'arma in più dei nerazzurri. Di scaltrezza o di potenza, di precisione o da opportunista, l'importante è che mandi sempre il pallone in fondo al sacco. Al momento Icardi è l'attaccante più decisivo in serie A e gioca nell'Inter.
Il gol di Vecino, le geometrie di Borja Valero, gli innesti positivi di Dalbert e Cancelo: il vero nuovo acquisto nerazzurro, però, è stato un Perisic illuminante come raramente lo era stato in passato. Due assist, tante buone giocate, una presenza costante nel gioco. Promesso sposo del Manchester, uomo mercato, poi riaggregato in sordina al gruppo, Perisic si sta riprendendo l'Inter. Ed è un valore aggiunto non da poco.
La fortuna aiuta gli audaci: tre pali colpiti dalla Roma sull'1-0, un rigore probabilmente solare negato (fallo di Skriniar su Perotti, Var misteriosamente non consultato) sono dei buoni segnali per chi vuole costruire una stagione ad alta quota. Certo, in futuro certi aspetti andranno migliorati, a partire dalla capacità di chiusura di una difesa che ha concesso troppo alla Roma per 70 minuti. Per il momento, però, anche un pizzico di fortuna può far sognare in grande l'Inter.
Tommaso Rizzo