28/10/2022 07:58
Si sofferma sul momento del Milan Luca Serafini nel suo editoriale per Milannews. Questo uno dei punti toccati
non condivido in pieno l'astinenza citata in settimana dal presidente Scaroni in merito ai torti arbitrali ("Protestare non serve a niente") e anzi credo che il club in quest'ultimo anno si sia fatto sentire eccome, con discrezione ma con fermezza, ai piani alti dell'UEFA. Quanto agli acciacchi, vero che riguardano un po' tutti i grandi club, ma è vero anche quanto in casa rossonera siano più numerosi, più frequenti e più gravi. Sapete come la penso su staff medico e atletico, quindi inutile ripetersi.
Mi limito a fare tesoro del pragmatico realismo dell'allenatore che inventa, che ha coraggio, che sperimenta, che lavora. A turno uno per uno tocca a questo o a quello, indipendentemente dal suo momento. Nessuna remora nel buttare in mischia De Ketelaere nella gara decisiva di Zagabria, nonostante la scarsa brillantezza - per usare un eufemismo - e l'aria un po' stranita del ragazzo: verrà il suo momento, verrà il giorno in cui butterà il saio per la divisa, che sarà pronto a dimostrare il suo valore che è grande e va atteso. Nel frattempo, è difeso, sostenuto, protetto: al bastone (serve anche quello) ci pensa Pioli con i suoi modi gentili. Ci pensa Ibra. Ci pensano i suoi compagni. Il bastone non è la mazzata e non è nemmeno la voce alta: è uno strenuo invito al coraggio.