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Serafini: Milan, bisogna decidere cosa fare da grandi

05/03/2021 11:21

Serafini: Milan, bisogna decidere cosa fare da grandi |  Sport e Vai

Non è un momento felicissimo per il Milan. Tra infortuni e stanchezza, la squadra di Pioli ha perso terreno in campionato e ora l'Inter è a sei punti. Lo stesso margine di vantaggio sulla zona Champions, anche se i rossoneri hanno il vantaggio nel doppio confronto sulla Roma.

Milan, l'analisi di Serafini

A fare il punto della situazione in casa Milan ci pensa Luca Serafini attraverso il suo consueto editoriale su MilanNews. Eccone uno stralcio:

"Ricordate Stefano Pioli dopo la sua seconda gara, persa all’Olimpico contro la Roma? 'Qui sembra che vincere, pareggiare o perdere non cambi la vita a nessuno'. Centrato l’obiettivo. Su questo tema sconcertante l’allenatore ha lavorato e lavora da mesi, con l’alleanza di tale Zlatan per il quale la vita cambia eccome se non vince. Mercoledì sera dopo quella triste rappresentazione, molle, senza idee e priva di nerbo alcuno contro l’Udinese, Davide Calabria è stato secco, diretto e pungente: 'Dobbiamo decidere cosa fare da grandi'. Centrato l’obiettivo. Qualche suo compagno non cresce tecnicamente, qualcun altro non cresce in continuità, qualcun altro non cresce nell’impegno. Qualcun altro non cresce e basta".

Serafini e gli infortuni

Quindi sui tanti infortuni:

"Gli infortuni rossoneri sono tanti, troppi, e i recuperi molto lenti. Al netto delle capacità di tutte le persone che lavorano intorno alla squadra, gravitano come satelliti anche consulenti e specialisti (?) personali ai quali spesso i calciatori si rivolgono per conto loro. Troppe teste, troppi pareri, troppi metodi differenti. Sto parlando di un quadro generale del calcio professionistico, non del Milan e cioè della squadra che ha giocato più partite da agosto e che adesso soffre della sindrome della cautela (Tonali mercoledì) spegnendo il motore anche al minimo segnale, come è fisiologico, giusto e naturale. Ora potete scatenarvi nelle accuse e nella difesa: con prove documentali e documentate però, altrimenti il processo è annullato e la corte si ritira".

Serafini e il modulo

Le ultime considerazioni riguardano le sterili discussioni sul modulo: 

"Non ho mai amato questi numeretti da cui milioni di allenatori italiani da divano e da tastiera, sono ossessionati. Il sistema trovato da Pioli funzionava alla perfezione con una squadra titolare di cui non abbiamo più traccia da novembre. Costretto a cambiare interpreti ad ogni concerto, il tecnico deve continuare a offrire lo stesso spartito all’orchestra per rinforzare sicurezza e adattabilità. Se poi però al posto di un pianista sei costretto a usare un trombettiere e se qualcuno non riesce a suonare nemmeno il tamburo, la musica fa schifo. Anche se li cambi di posto". 


Tags: udinese milan Grandi

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