Se lo fa il Napoli non succede niente, all'Inter è colpa di Inzaghi

Tra i tanti capi di accusa rivolti a Inzaghi - e stavolta non solo dai tifosi ma dalla dirigenza che ieri ha avuto un lungo faccia a faccia con il tecnico dell'Inter - oltre al calo fisico, a qualche errore di formazione e alll'incapacità di dare le giuste motivazioni con le piccole, ce n'è anche un altro ed è relativo all'assenza di una gerarchia tra i rigoristi.

L'errore di Lautaro al Picco, con Lukaku nervoso che per la rabbia si è girato senza guardare il tiro dal dischetto, è probabilmente costato carissimo ai nerazzurri. Lo stesso Inzaghi a fine gara, ha ammesso che non ci fosse stata chiarezza a monte su chi fosse il prescelto per calciare. Discutibile? Forse ma a Napoli è dall'inizio della stagione che accade. Anche in casa della capolista non si sa mai chi andrà a calciare dagli undici metri. Si sono alternati Zielinski, Osimhen, Politano e Kvara ma anche Elmas e Lozano. Ultimamente il prescelto è il georgiano che però ha fallito l'ultimo rigore tirato. Un falso problema fin quando la squadra vince lo stesso (mai successo che un rigore sbagliato sia stato finora decisivo).

All'Inter è invece un dramma

"E da ora in poi per ordine dello staff tutti dovranno rispettare le gerarchie senza discussioni: quando è in campo, il primo rigorista sarà Lukaku - spiega la Gazzetta dello Sport -. Ed è questo il punto centrale della situazione. Perché nessuno è intervenuto? Perché dalla panchina non sono arrivate segnalazioni diverse?  Negli ultimi due anni, peraltro, il Toro ha fallito 4 rigori su 9 (nessun errore per Lukaku). Una cosa del genere accadde anche con Conte al suo primo anno: Inter-Bologna 1-2, rigore calciato e sbagliato da Lautaro sull'1-0. "E l’anno scorso, invece, fu emblematico l’errore nel derby, dopo un primo rigore già trasformato da Calhanoglu (altro infallibile con l’Inter, 5 gol su 5). Al turco toccava pure il secondo, ma Lauti prese il pallone e calciò, regalando a Tatarusanu la notte più bella da milanista.