20/09/2021 13:54
Dalle colonne del Corriere della Sera Mario Sconcerti analizza la situazione di Juventus e Milan dopo lo scontro diretto dello Stadium, che ha bocciato le ambizioni di rivalsa dei bianconeri e ribadito che il gruppo rossonero è attrezzato per grandi traguardi. Il giornalista, tuttavia, non boccia completamente il lavoro e il progetto di Allegri.
Ecco alcuni stralci dell'analisi di Sconcerti. Si parte dalla clamorosa esclusione iniziale di Chiesa:
"Una Juve oltre se stessa e la sua tradizione con Allegri, quasi una Juve con il cuore di Conte, ma è durata quanto una lunga coda al gol di Morata. È costata anche una decisione di fondo, l'esclusione di Chiesa. Credo sia stata durissima per tante ragioni, ma si può capire. Chiesa è un solitario, fa poca squadra. Quando parte, o segna o è tempo perso. Manca ancora nella Juve chi aiuti l'attacco ma manca anche Dybala".
Quindi sull'unico grande limite del Milan:
"Il Milan è una squadra intelligente, non migliore della Juve. Ogni tanto perde giocatori, Ibrahimovic per infortuni, Hernandez per incompletezza, Diaz e Leao per leggerezza, Kessie per distrazioni economiche e muscolari. Il Milan è molto bello quando giocano tutti bene. La Juve ci ha messo il mestiere e la durezza, credo si possa chiamare orgoglio, ma non è un buon indizio. Si parla di orgoglio nel calcio quando si arriva al dolce".