Schillaci: A gennaio mi hanno detto che ho un tumore al colon

Sogna ancora quei rigori nella semifinale dei Mondiali di Italia '90 a Napoli («Sempre. Se tornassi indietro forse batterei quel rigore che non tirai perché avevo male. È il destino che ha voluto così: vincevamo 1-0, avevamo la partita in pugno, poi un errore di Zenga ci è costato il pareggio. Sui rigori non ero ottimista, perché dal dischetto l’Argentina era più forte di noi») ma Totò Schillaci ne ha passate di peggio. Intervistato da Sportweek, il magazine della Gazzetta, rivela

"A gennaio di un anno fa mi trovano un tumore al colon retto. A febbraio mi operano una prima volta, due mesi dopo la seconda. Quando arriva la proposta di Pechino Express, mi prendono i dubbi perché sapevo che sarebbe stata tosta. I medici mi dicono “Sei guarito riprenditi la tua vita”. Mia moglie Barbara insiste molto. Dico sì solo perché lei sarebbe stata con me. Questa avventura è stata una rivincita sulla malattia e su quello che si era portata dietro: depressione e pensieri di morte».

Il calcio di oggi gli piace poco

«Molte partite mi annoiano, mi addormento davanti alla tv. Troppa tattica, si gioca più all’indietro che in avanti. Toccano la palla più i portieri degli attaccanti. Mi piace invece il calcio inglese: aperto, veloce, coraggioso. Anche sotto 3-0, nessuno si arrende».