San Siro, destino segnato: ecco che fine farà. La decisione di Inter e Milan che fa discutere

Il destino dello stadio di San Siro è segnato: Inter e Milan hanno presentato la relazione tecnica che dà il via al dibattito pubblico, e che prevede l'inizio dei lavori da gennaio 2024. L'impianto sarà il teatro della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, poi verrà demolito, totalmente. Entro luglio 2030 dovrebbe sorgere il nuovo stadio.

Ovviamente pullulano le reazioni sul web. Il giornalista Fabrizio Biasin, di comprovata fede interista, la butta sul romantico: "Ogni volta che scrivono 'ancora qualche anno e lo buttano giù' è come se leggessero la cartella clinica di un parente. Che amarezza. Forza SanSiro", ma nei commenti a questo tweet ci sono molte voci che virano invece sul pragmatismo.

Filippo MerfolkCricket Grillenzoni scrive: "Non capisco perchè doversi vincolare ad una struttura progettata anni fa, con problemi evidenti di spazi, di gestione flussi, di offerte per il pubblico. Hanno demolito Highbury, Wembley... per favore. Prima iniziamo i lavori di demolizione, prima torneremo a competere".  A stretto giro Diego Giorgio ribatte: "Calma: Wembley è stato demolito e ricostruito (tranne il portale di ingresso) nello stesso posto.
Il Real sta rifacendo il Bernabeu sempre lí. Perchè non si può fare lo stesso anche a San Siro?".

Pietro Favale si chiede: "Io davvero non so come solo pensare di poter fare una cosa simile!". Ma Niccolò taglia corto: "Si chiama progresso". Alex boccia l'attuale impianto: "Stadio terribile da cui si vede male e scomodi da almeno il 30% dei posti, e dove puoi bere una birra facendo mezzora di coda al gelo. Che poi in italia sia ancora tra i migliori è vero ma parliamo di impianti vecchi di 50 anni e oltre. Confrontato agli stadi top in Europa fa pena".

Infine, Fabio Canazza propone un'articolata analisi, partendo da un aneddoto personale: "Due giorni fa ci ho portato mio figlio per la prima volta ed aveva una meraviglia negli occhi indescrivibile. Tutt'ora è un'emozione incredibile anche per me, ogni volta che ci metto piede. Ma con tutto il bene che gli voglio, ahimè, è ora di andare avanti. Fatto sta che a me, sinceramente, quella della demolizione sembra più una mossa fatta di comune accordo tra Milan ed Inter per scaricare la responsabilità del no sul Comune e far si che il Milan vada a Sesto e l'Inter strappi un accordo migliore per il Meazza".