Samp, Mihajlovic: Eto’o porta visibilità ma non sia una distrazione

Mentre Eto’o è a poche stanze di distanza e sostiene le visite mediche Sinisa Mihajlovic mette le mani avanti. L’arrivo del camerunense non deve far perdere concentrazione alla sua squadra, che non intende mollare di un centimetro nella corsa all’Europa. Alla vigilia della delicata gara con il Palermo il tecnico doriano riporta tutti alla realtà: “Eto'o si deve aggiungere a questo gruppo, porta visibilità, ma non deve diventare una distrazione. Se non vinceremo domani non ci sarà niente da festeggiare. Non dobbiamo permetterci di rilassarci”. Le tante manovre di mercato potrebbero aver destabilizzato l’ambiente e Mihajlovic fa il suo appello: “Iniziamo il girone di ritorno in cui dovremo raddoppiare le forze, perchè giocheremo contro i nostri avversari ma anche contro noi stessi. Voglio migliorare il girone d'andata, non voglio che la squadra si rilassi. Dobbiamo pensare partita per partita e migliorarci: all'andata con il Palermo abbiamo pareggiato, ora voglio vincere. Vedo però un po' troppa euforia in giro, si parla più di giocatori che devono arrivare, piuttosto che della partita col Palermo, Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, e fare di tutto per vincere. E spero, rispetto alla partita con l'Empoli, che anche il pubblico sia riconoscente verso la squadra, che non si cominci a mugugnare ma che aiutino questi ragazzi, perchè se lo meritano. Se la gente viene allo stadio deve stare vicino a questi ragazzi”.

IL CASO OKAKA - Il tecnico non nasconde le difficoltà del momento: "Non dobbiamo dimenticarci che siamo ancora di emergenza, ci siamo indeboliti rispetto a un mese fa, e per la partita di domani alcuni giocatori non ci sono. Abbiamo dimostrato di poter vincere con tutti se i ragazzi fanno quello che chiedo. Su 19 partite abbiamo sbagliato il secondo tempo a Cesena e la gara con la Lazio. Non mi sono piaciute alcune critiche che ho sentito dopo la partita con l'Inter: tutti i giocatori che sono alla Samp si meritano di indossare questa maglia. Io rimango con la mia idea, se a Milano fossimo rimasti in undici avremmo potuto vincere. La squadra ha dimostrato grande spirito di sacrificio, non mi sembra giusto criticare i ragazzi che sono scesi in campo in Coppa, se vedo attaccare uno di loro io non ci sto”. L’ultima riflessione è su Okaka, tutto chiarito con l’attaccante: “Sono cose che possono succedere, il giorno dopo abbiamo chiarito e il ragazzo ha capito. Ieri gli ho offerto anche la cena, è un ragazzo a cui voglio bene."

Stefano Grandi