Samp, Ferrero insiste: Reina antisportivo, ha truffato l'arbitro

Le notti, due ormai, non hanno portato consiglio al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero che, dopo lo sfogo a caldo al San Paolo, è tornato ad accusare il portiere del Napoli Pepe Reina di antisportività in occasione dell'espulsione di Silvestre che ha condizionato la gara dei blucerchiati, arresisi alla fine per 2-1. Il patron doriano ha rincarato la dose a Radio Crc: “Sono ancora arrabbiato, non con l'arbitro ma con Reina. Un calciatore dal suo spessore può essere assunto come il nuovo simulatore dell'Alitalia perché cercano un signore e se Reina anziché fare il portiere del Napoli può andare a lavorare lì. E’ Reina che che ha indotto l'arbitro all'errore e non è la prima volta che lo fa.  Di Bello è stato truffato da Reina che è uno dei calciatori più antisportivi che esistono nel mondo del calcio. Lo ha messo nella condizione di sbagliare, sapete che Reina è un grande simulatore e l'arbitro ci è caduto. Ho sempre difeso gli arbitri, non ce l’ho con gli arbitri, ma rivedendo le immagini, Reina ha avuto anche la faccia tosta di dire cose inesatte”. Un fiume in piena, Ferrero: “Noi abbiamo delle persone di spessore nella procura federale e una categoria di arbitri invidiabili. Sono arrabbiato perché stavamo vincendo la partita e l’anti sportività di Reina non ha scuse poi sarà la procura a decidere il da farsi. Di Bello ha arbitrato una partita perfetta e se Reina non lo induceva nell’errore forse la partita la vincevamo pure. O magari perdevamo o pareggiavamo”. A fine partita il patron blucerchiato se l'era presa soprattutto con l'arbitro, che ora viene scagionato. “Tutti devono sapere che non sto facendo marcia indietro, ho sempre pagato perché dico la verità e mi amano perché sono una persona genuina. Dico solo la verità sono un presidente operaio ed ho visto che l'arbitro è in buona fede perché Reina lo ha indotto in errore. Il Napoli non ha bisogno di niente, ha un grande allenatore e un grande presidente e una squadra forte ed ecco perché prendere quei 3 punti in uno stadio in cui non vince nessuno ci avrebbe dato morale, la vittoria non aveva prezzo ma abbiamo moralmente vinto uguale.  Se avete notato, ho salutato apprezzato e abbracciato Sarri e ho detto che non c'è gara senza arbitro perché non ce l'ho con i direttori di gara”. 

Stefano Grandi