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Sacchi torna alla carica: Allegri un maestro ma si è dimenticato della bellezza

22/03/2018 09:19

Sacchi torna alla carica: Allegri un maestro ma si è dimenticato della bellezza |  Sport e Vai

Non è mai corso buon sangue tra Sacchi ed Allegri, memorabili in passato alcuni duetti polemici in tv, botta e risposta pesanti, alternati da momenti di “pausa”. I risultati della Juventus parlano da soli, ma per l'ex ct la Juventus non esprime quel calcio globale, elogio del collettivo più che del singolo, che è sempre stato il suo credo. E quando può non manca di sottolinearlo come ha fatto anche oggi sulle pagine della Gazzetta, all'interno di un forum. Sacchi preferisce il Napoli di Sarri, non è un mistero, e non smette di ricordarlo così dice: "Sono stanco di sentir dire “basta vincere” oppure “conta solo vincere”. In questo modo si annientano tutti gli altri valori. Noi italiani siamo stati abituati, nel calcio come nella vita, a ottenere il massimo con il minimo sforzo, ma non è questa la strada giusta per progredire. Il calcio è nato come sport di squadra offensivo, e noi invece lo interpretiamo come un fatto puramente difensivo. Ma se facciamo un calcio difensivo penalizziamo, oltre che l’ottimismo dei giovani, le loro qualità tecniche. Esempio: se io tengo il pallone per 70 minuti, ho più possibilità di toccarlo, di giocarci e di divertirmi rispetto a uno che lo tiene soltanto per mezz’ora. Mi sbaglio? Io, quando soffro, sto male e non mi diverto. Non so voi, ma a me capita così. Ho sempre desiderato, con le mie squadre, essere padrone del campo e del gioco. Quando consigliai a Berlusconi di prendere Sarri gli dissi: “E’ venuto a San Siro e con l’Empoli ha dominato. Con l’Empoli, mi sono spiegato?”. Il suo Napoli mi diverte, mi affascina". Il contraltare è la Juve: "E' straordinaria per carattere, per forza fisica, per determinazione. E anche per la storia e per la cultura che appartengono a quel club da più di un secolo. Contro il Tottenham hanno fatto un capolavoro, e in Champions possono andare avanti parecchio. Considero Allegri un maestro che ha elevato il tatticismo al massimo livello. Bravo, però si è dimenticato della bellezza, dell’armonia, della musica che deve suonare una squadra di calcio".


Tags: allegri arrigo sacchi sarri

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