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Sacchi: Io controcorrente, ho sempre sfidato chi sperava che fallissi

24/05/2020 08:40

Sacchi: Io controcorrente, ho sempre sfidato chi sperava che fallissi |  Sport e Vai

«Se la curva dei contagi non risale, io penso che si debba ripartire. Con un impegno: se qualcosa va storto, dobbiamo essere pronti a riconsiderare il calcio la più importante delle cose non importanti». Arrigo Sacchi al Coriere dello sport non è d'accordo con Silvio Berlusconi, che dice che forse è meglio fermarsi: «Lui è un uomo di grande umanità, ha visto il dolore e ne è rimasto turbato. Lo stesso è accaduto a me. Nei giorni più drammatici ho parlato con un medico in prima linea di un ospedale milanese. Mi diceva: qui moriamo tutti, non abbiamo neanche guanti per difenderci, e dobbiamo scegliere ogni giorno chi intubare e chi lasciar morire. Parole così ti scavano un buco dentro». L'ex ct prova poi a capire cosa succederà e cosa deciderà la sfida scudetto: «Contano anche e soprattutto i club. Due anni fa la Juve perde con l’Inter a Milano due a uno e rischia il sorpasso del Napoli. In dieci minuti Cuadrado e Higuain ribaltano il risultato e blindano lo scudetto. Ma il merito non è solo loro. L’impresa è figlia del carattere che passa tra le generazioni e si fortifica nella storia di una società». Infine un commento sulle parole un po' acide gli ha riservato Van Basten: «Quando è arrivato al Milan, aveva venticinque anni. Non era ancora un top player. Con me ha vinto due palloni d’oro, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Europee. Senza un copione, ci può essere solo improvvisazione e pressappochismo. Anche gli attori più affermati hanno bisogno dell’aiuto degli altri per esprimersi. A questo mi sono ispirato, andando ventisette anni contro i luoghi comuni e sfidando chi sperava che fallissi prima o poi».


Tags: milan van basten sacchi

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