14/08/2021 07:45
Dopo le anticipazioni di ieri nell'intervista a Daniele De Rossi, pubbicata dal magazine della Gazzetta Sportweek, emergono nuovi spunti interessanti. L'ex centrocampista lascia la nazionale con il sogno di fare l'allenatore e ricorda i migliori tecnici con cui ha lavorato
Farei torto a qualcuno, tra Roma e Nazionale ne ho avuti tanti. Avere Capello a 18 anni lo augurerei a qualsiasi ragazzo. Il primo Spalletti è stato geniale. Luis Enrique proponeva un calcio nuovo, Conte è un martello. Con Zeman non mi sono trovato bene, ma il suo gioco offensivo era spettacolare.
Tutti sanno cosa è stata e sarà sempre per me la Roma: una seconda pelle, un amore appassionato e puro. Certo che mi piacerebbe allenarla, quando sarò pronto e me lo sarò guadagnato. Un giorno succederà, ma è un desiderio e non un'ossessione. Ora voglio fare le mie esperienze. Io vice di Mourinho? Era il desiderio della gente, ma tutto quello che Mourinho ha vinto l'ha vinto senza di me. Ancor prima di arrivare aveva già dato tanto. Aspettative, sogno, entusiasmo. Dopo l'addio di Totti e il mio, trovare una nuova identificazione era una necessità forte del tifoso della Roma.
Infine sul ritorno di Totti alla Roma dice
Mi sembra sereno e soddisfatto del suo nuovo ruolo di agente, che gli permette anche di godersi la famiglia. Spero anche io di rivederlo un giorno nella Roma. Invece di ripetere che non era pronto, che avrebbe dovuto studiare, penso che avrebbe meritato una chance come dirigente. Non essere considerato e valorizzato lo aveva spento e deluso. Mi faceva male vederlo così.